Claudio Baglioni fa tris alle Muse

Non sorprende il successo registrato da Claudio Baglioni che in tre serate consecutive -il 2, il 3 e il 4 febbraio- ha riempito il Teatro delle Muse con il concerto “Piano di volo Solo Tris”, una performance della durata di 3 ore durante la quale si è alternato tra tre pianoforti e tra canzoni e racconti di memorie e aneddoti. Uno spettacolo entusiasmante, preparato con grande cura e settimane di prove estenuanti, da grande professionista quale è, che ha riempito di gioia il suo pubblico accorso da più parti. A salutarlo dietro le quinte, poco prima di salire sul palco l’ultima sera, gli assessori al Turismo Daniele Berardinelli e alla Cultura, Marta Paraventi, accompagnati dal Presidente di Marche Teatro, Valerio Vico. All’artista i rappresentanti delle istituzioni hanno donato due volumi, uno dei quali sul Teatro delle Muse, invitandolo – in particolare l’assessore al Turismo- a ritornare per godere in tranquillità delle bellezze del territorio.

Con il podcast la scuola è più digitale

Per superare il digital device ma anche chiave per innovare il modello di didattica tradizionale in favore di un modo di fare scuola aperto e inclusivo e che, soprattutto, insegni a non subire passivamente i contenuti digitali ma ad esserne invece produttori e utenti consapevoli.

Anche il mondo scolastico dorico sta affrontando questo percorso ed una ultima buona pratica arriva dalla scuola secondaria di primo grado Marconi di Ancona dell’Istituto Comprensivo Grazie Tavernelle che, vincendo il primo premio per il bando del Fondo Sociale Europeo destinato agli istituti scolastici per la diffusione della cultura digitale, avrà a disposizione circa 200.000 euro per un progetto di formazione trasversale che coinvolgerà studenti e docenti e che culminerà con la creazioni di podcast. Il prodotto finale sarà costituito da podcast sia in italiano, con particolare attenzione allo storytelling , che in matematica per favorire un migliore apprendimento e apprezzamento della materia da parte degli studenti. L’obiettivo è quello di migliorare il rapporto dei ragazzi con il mondo digitale in particolare quello dei social, insegnando loro a dominare la comunicazione digitale e non a subirla passivamente come spesso invece accade.

La formazione proposta ai docenti verterà sui modelli di apprendimento anche tramite un mix di metodologie didattiche (lezioni frontali, Learning by doing, scambio di buone pratiche, visite di studio, Project work e nuove unità di apprendimento); ai docenti del management e dell’equipe di coordinamento del progetto verrà proposta una formazione su metodologie didattiche innovative come podcasting e uso degli strumenti tecnologici per la realizzazione e la diffusione di nuovi prodotti; infine la musica come viatico di contenuti culturali etici ed estetici.

“Inizialmente la formazione sarà rivolta agli insegnanti dell’ambito linguistico, logico-matematico e musicale-artistico che saranno formati su come si realizza, si produce e si diffonde un podcast . Successivamente i docenti trasferiranno queste competenze agli alunni. In una prima fase, che è quella sperimentale, gli alunni saranno chiamati a realizzare dei podcast legati alle varie discipline – hanno spiegato i coordinatori del progetto i docenti Grazia Piracci, Claudia Ferri, Carlo Celsi -. In questa scuola esiste da sempre una grande attenzione a modalità di comunicazione alternative, moderne e innovative e quindi dato che queste sono modalità attraverso cui i ragazzi e tutti noi oggi acquisiamo informazioni, è giusto poter dominare questi nuovi media, imparando ad utilizzarli e a produrli”.

Il progetto sostenuto dall’assessorato alle Politiche Educative del Comune di Ancona, Antonella Andreoli, è stato premiato alla presenza del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Grazie Tavernelle professore Andrea Sallese, la rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale Margherita Rigillo e degli insegnanti che lo hanno redatto e che lo seguiranno i professori Grazia Piracci, Claudia Ferri, Carlo Celsi. Ad accogliere gli ospiti una riuscitissima esibizione del gruppo musicale della scuola denominato Radio Marconi Band.

Le medie Marconi, pur non essendo un istituto ad indirizzo musicale, hanno fatto della musica strumento di aggregazione e didattico per i suoi studenti, interfacciandolo anche con l’educazione digitale. Pratica, quest’ultima, che ha da poco a disposizione uno spazio in più, una nuova aula con tutta la strumentazione necessaria e che presto sarà implementata grazie proprio al progetto vinto recentemente.

“Mi complimento con questo Istituto – ha detto l’assessore alle Politiche Educative del Comune di Ancona, Antonella Andreoli, – per il bel risultato raggiunto aggiudicandosi questo premio che permetterà ai ragazzi di ampliare le proprie conoscenze digitali divenendo sempre più protagonisti della comunicazione del Terzo Millennio. Un progetto ancor più valido perché coniuga formazione dei docenti e formazione degli studenti”.

Non nasconde la soddisfazione il vertice dell’Istituto. “L’obiettivo fondamentale – ha spiegato il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Grazie Tavernelle, Andrea Sallese – attraverso l’utilizzo della tecnologia è trasformare i nostri ragazzi da semplici utenti passivi in soggetti attivi e creatori di contenuti, apprendendo così cosa accade attraverso l’utilizzo di strumenti di comunicazione digitale, in questo caso il podcast” (video prof. Andrea Sallese)

Rosanna Tomassini

Il racconto della musica: intervista a Cristiano Veroli

La stagione musicale Ancona Classica ha appena preso il via. Insieme con il musicologo Cristiano Veroli raccontiamo il viaggio musicale che FORM e Amici della Musica propongono per il capoluogo in una serie di appuntamenti che porteranno il pubblico ad ascoltare musica nei contenitori simbolo della città: il Teatro delle Muse, lo Sperimentale e la rinnovata Aula Magna della Facoltà di Ingegneria, che già in passato aveva ospitato le stagioni sinfoniche della Filarmonica Marchigiana.

Per il secondo anno consecutivo FORM e Amici della Musica propongono insieme una stagione di musica cameristica, concertistica e sinfonica per il capoluogo. Che storia racconta musicalmente il percorso studiato per quest’anno?  

C’è un filo conduttore piuttosto evidente che lega insieme le due programmazioni musicali confluite nel cartellone unico di Ancona Classica 2025. Il termine di “Contrappunti” individuato dal Direttore artistico Fabio Tiberi per la stagione cameristico-concertistica di AdM (Amici della Musica “Guido Michelli”) allude alla coesistenza armonica e all’interrelazione dialogante di più linee melodiche che si intrecciano e si sommano tra loro, come in una fuga di Bach ad esempio, e quindi, per estensione, alla pluralità di stili, forme, generi ed epoche diverse che nel loro insieme tracciano una fitta rete di vie complementari nell’ambito di un percorso comune, arricchendolo così di varie possibilità di fruizione per il pubblico. Una simile “mappa” di percorsi diversi intrecciati fra loro è sottesa anche nel termine “MusicAttraverso” che identifica invece la stagione sinfonica FORM a firma del Direttore artistico Francesco Di Rosa: suoni “viaggianti” che attraversano il tempo e lo spazio della musica di ogni genere e stile segnando il traguardo dei 25 anni della Fondazione Orchestra Regionale delle Marche e i 40 anni dell’attività dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana.

In effetti, Ancona Classica 2025 offre al pubblico la possibilità di accostarsi a generi tradizionali come il quartetto per archi e la sinfonia, la sonata per uno o più strumenti e il concerto solistico; ma anche a generi e stili trasversali alla cosiddetta “musica classica”, come la musica per il cinema, la danza, il canto popolare rielaborato in ambito colto, per scoprire, o riscoprire, autori molto differenti tra loro per epoca, stile, linguaggio musicale, mezzi espressivi: da Beethoven a Ravel, da Schubert e Mendelssohn a Poulenc , Satie e altri autori del Novecento e dell’epoca contemporanea, fra cui il senigalliese Daniele Gasparini che presenta in prima assoluta una nuova opera su commissione AdM. Non solo. Alcuni autori compaiono in entrambe le programmazioni dando testimonianza della loro poliedricità di interessi musicali (come nel caso di Nino Rota, presente con le sue celebri musiche scritte per il cinema ma anche con composizioni di genere colto come il preludio pianistico e il concerto per archi); mentre alcuni temi attraversano entrambe le programmazioni affrontati da diverse prospettive: il tema della danza, ad esempio, su cui si incentra il programma del concerto FORM ROMEO E GIULIETTA, si ripresenta, come idea assoluta, nella Settima Sinfonia di Beethoven – “apoteosi della danza”, come la definisce Wagner – eseguita nella seconda parte del concerto BOSSO-BEETHOVEN degli AdM. Insomma: davvero una pluralità e un intreccio di vie nell’ambito di un percorso unificato AdM-FORM in grado di soddisfare tutti i gusti e le esigenze.

Chi sono i protagonisti chiave di questa stagione? 

Difficile selezionare le eccellenze quando le eccellenze sono davvero tante. Concentrandomi sulla programmazione dei prossimi eventi, direi che oltre all’atteso debutto con la FORM, il 6 febbraio all’Aula Magna, del Premio Oscar Nicola Piovani con sue composizioni di vario genere da lui dirette, di notevole attrattiva è la presenza nel cartellone degli AdM di due eccezionali pianisti: il giovane di talento Filippo Gorini (artista in residenza per il triennio 2025-27) e l’affermato Emanuele Arciuli, impegnati il primo, il 9 febbraio allo Sperimentale (da questa data in poi sede di tutti gli appuntamenti di Ancona Classica) nell’interpretazione di capolavori assoluti come l’avveniristica ultima sonata di Beethoven, Op. 111, e la splendida sonata di Schubert D.840 “Reliquie” (di cui Gorini esegue anche i frammenti dei movimenti lasciati incompiuti dall’autore); mentre il secondo, il 25 febbraio, in un recital intitolato PIANO VOICE dal programma estremamente vario e articolato che, tra le altre cose, permette al pubblico di accostarsi ad interessantissime composizioni di autori novecenteschi e contemporanei ispirate al blues e alle melodie tradizionali dei nativi nordamericani.

C’è poi il 7 marzo, per la FORM, una “new entry” davvero importante: il maestro svizzero Matthias Bamert, compositore e direttore d’orchestra di fama internazionale che si esibisce per la prima volta in Italia dirigendo la Filarmonica Marchigiana in formazione di grande orchestra (oltre 60 elementi) nell’esecuzione delle due più celebri composizioni strumentali dedicate all’immortale coppia di amanti shakespeariana: l’Ouverture-Fantasia Romeo e Giulietta di Čajkovskij e brani tratti dalle tre suite dell’omonimo balletto di Prokof’ev introdotti dall’Invito alla danza di Carl Maria von Weber.

Da non perdere il 20 marzo, per gli AdM, l’esibizione del Quartetto Eos che affronta, in un programma dal titolo RUSSIAN TALES, due “gemme” della letteratura quartettistica come il Primo dei tre quartetti “Razumovsky” di Beethoven e il celeberrimo Ottavo Quartetto di Šostakovič. Come pure da non perdere il 27 marzo, sempre per gli AdM in collaborazione con la FORM, l’appuntamento con il violoncellista e direttore Luigi Piovano, primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, per il concerto BOSSO-BEETHOVEN, un emozionante omaggio ad Ezio Bosso, musicista con il quale il Direttore artistico della FORM Francesco Di Rosa aveva un forte legame anche sul piano affettivo. Questo evento ha un significato particolare per il pubblico di Ancona. Proprio nella nostra città, infatti, il 2 febbraio 2020 Bosso diresse la FORM, insieme allo stesso Di Rosa in veste di oboe solista, in quello che fu il suo ultimo concerto pubblico. Il programma musicale di BOSSO-BEETHOVEN prevede alcune composizioni di Bosso, fra cui The Sea Prayer per violoncello e archi con l’intervento solistico di Piovano, e la già citata Settima Sinfonia di Beethoven, opera che Bosso diresse il 14 marzo 2018 all’Aula Magna salendo per la prima volta sul podio dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana.

Chiusura in grande stile l’8 maggio, fra idilli mozartiani ed eroismi beethoveniani, con il programma LA FORM E MAYER, SOLISTA DEI BERLINER: IDILLIO ED EROISMO, che vede protagonista un’altra importante “new entry” per la FORM: Albrecht Mayer, oboe solista dei Berliner Philharmoniker. Fra le opere in programma, eseguite e dirette da Mayer, la ricostruzione del Concerto per oboe K. 293 di Mozart, prima esecuzione in Italia, e la grande Sinfonia Eroica di Beethoven.

Sono diversi i luoghi che ospiteranno la stagione, dalle Muse all’Università. Quanto significa questo in termini di coinvolgimento del pubblico e quanto è cresciuta negli anni la cultura musicale di Ancona?

Significa molto. La storica triangolazione fra le due più importanti realtà musicali presenti nel territorio di Ancona, gli AdM e la FORM, e l’Università Politecnica delle Marche, frutto di collaudati rapporti di collaborazione e di amicizia che risalgono a diversi decenni addietro e che dallo scorso anno, sotto l’egida del Comune di Ancona, hanno dato vita ad Ancona Classica, è fondamentale per il coinvolgimento di un pubblico sempre più vario e numeroso nelle attività programmate e, di conseguenza, per la sua crescita culturale nell’ambito della musica; processo che, credo, sia già in atto ma che necessita di essere incentivato.

Con il recupero dell’Aula Magna come sede di concerti dopo molti anni di assenza, recupero fortemente voluto dal Rettore Gian Luca Gregori che si riallaccia alla tradizione dei “Giovedì dell’Aula Magna” nata al tempo in cui Tiberi era Direttore artistico della FORM, ha permesso di chiudere il circuito dei più importanti luoghi cittadini destinati alla musica (Muse, Sperimentale e Aula Magna) acquisendo o riacquisendo nuovo pubblico e, insieme, di completare, anche spazialmente, l’itinerario a più vie del duplice percorso musicale AdM-FORM all’interno del capoluogo.

C’è poi un’altra importante considerazione da fare. La programmazione di Ancona Classica risponde alle esigenze di un pubblico molto vasto e differenziato, comprendente, oltre ai tradizionali fruitori di musica colta appartenenti ad un fascia di età piuttosto alta e ad un livello sociale tendenzialmente elevato, anche altre categorie di utenti, fra cui gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado (per i quali sono previste forti riduzioni sul costo dei biglietti) e, in generale, tutti quei soggetti che, vivendo in condizioni di fragilità e disagio, sono generalmente tenuti ai margini dell’offerta culturale, potendo essi orientarsi anche verso programmi di particolare “appeal popolare”. Del resto, mi sembra che tutto questo possa contribuire, almeno per quanto riguarda la musica, al raggiungimento degli obiettivi perseguiti dall’attuale Amministrazione Comunale nel progetto per la “Grande Ancona”.

Margherita Rinaldi

Mensa a scuola con mamma e papà

A mensa a scuola con i genitori per condividere l’esperienza della ristorazione collettiva scolastica ma anche per permettere ai genitori di apprezzare e conoscere i menù e la qualità dei prodotti impiegati per prepararli. I pasti arrivano pronti, caldi e profumati direttamente dai centri cottura comunali che ne preparano quasi 3.500 al giorno.

Proprio per favorire la conoscenza della refezione scolastica del Comune di Ancona, insignita del Bollino d’oro quale mensa biologica dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e partecipante come 5^classificata a livello nazionale al “Summit sulla mensa scolastica” organizzato da FoodInsider a marzo 2025, parte l’iniziativa il 28 gennaio prossimo di “Genitori a mensa”, (giovedì 30 gennaio alla Scuola Rodari, martedì 4 febbraio alla Scuola Maggini) per un giorno mamma e papà potranno partecipare al pranzo a scuola ed assaporarne le pietanze.

“Questa prima edizione di ‘Genitori a mensa’ vuole, da una parte far conoscere e apprezzare anche dalle famiglie la ristorazione scolastica offerta, dall’altra favorire il dialogo con i genitori e creare anche un momento conviviale in ambito scolastico con i bambini.

Gli ottimi risultati, in termini di riconoscimenti ottenuti, sono il frutto dell’impegno di tutti coloro che lavorano per e nelle mense scolastiche e ciò permette di progredire nella ricerca della qualità e del gradimento dei pasti – afferma l’assessore alle Politiche Educative, Antonella Andreoli – . Ricordo che anche nel corso del 2024 è stata ottima la collaborazione con i rappresentanti dei genitori nei comitati mensa”.

Il servizio di ristorazione scolastica del Comune produce ogni giorno 3450 pasti nei tre centri cottura: il centro cottura Montedago in via Togliatti, il centro cottura Gramsci, il centro cottura Ludomensa Rodari. I tre centri cottura forniscono i pasti a 49 scuole con mensa. Il centro cottura Montedago prepara 560 pasti, più 70 pasti per il nido.

Le scuole servite sono: infanzia Aspio – Tombari – La Gabbianella – M.Lodi Varano – Pinocchio – La Ginestra – Ulisse Passo Varano; Primaria tempo pieno Socciarelli; Primaria tempo prolungato Collodi; Asili Nido Stella Stellina – Elinor – Pollicino.

Il centro cottura Gramsci confeziona 1920 pasti per le scuole: Infanzia Alba Serena- Gramsci – Gramsci c/o Anna Frank – Grillo Parlante – Aporti – La Sirenetta – Regina Margherita – Mazzini – Casa dei Bambini – Piaget – Regina Margherita – XXV Aprile – Garibaldi – Freud; Primarie Tempo Pieno Dante Alighieri – Montessori – Elia – Marinelli – Don Milani – Faiani – Maggini; Primarie Tempo Prolungato Mercantini – Anna Frank.

La Ludomensa Rodari predispone 930 pasti per le scuole: Infanzia Primavera – Manzotti – Peter Pan – La Giostra – Acquario – Sabin – Verbena – Redipuglia – Piaget c/o De Amicis; Primaria Tempo Pieno Rodari; Primarie Tempo Prolungato Antognini – De Amicis – Falcone – Conero.

In questo anno scolastico 2024/2025, dall’inizio del servizio di mensa a settembre 2024 a novembre 2024 (primo periodo di monitoraggio) i pasti totali sono stati 139.627 e sono aumentati di circa il 13 per cento rispetto allo scorso anno. Sono 353 gli alunni attualmente con diete personalizzate, di cui 24 per celiachia, 56 per allergie, 36 per intolleranze, 172 religiose, 28 vegetariane/vegane, 39 diete varie (favismo, diete selettive, diete frullate, disfagia…).

Tra maccheroncini, pollo, formaggio, verdure di stagione, ecc. il menù prende forma grazie alla collaborazione tra la dietista ed i genitori indicati dai Comitati Mensa. Insieme si decide il menù, nel rispetto di quanto previsto dagli obblighi di legge e dalle raccomandazioni degli organi competenti. I genitori incaricati forniscono le indicazioni raccolte dagli altri componenti dei Comitati Mensa e anche dei bambini.

Le tabelle nutrizionali sono articolate su 5 settimane e inviate alla AST Regionale, Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) per la validazione. Se necessario si apportano le variazioni indicate dal SIAN. Una volta ricevuta l’approvazione, sono inserite le grammature per le varie fasce di età, che sono di nuovo sottoposte al Sian e per l’approvazione definitiva e l’entrata in vigore del menù. L’intero processo è sottoposto a una serie di controlli interni ed esterni.

La mensa di Ancona è da Bollino d’oro: da quest’anno è stata riconosciuta mensa biologica bollino oro dal Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste in seguito alla partecipazione al bando nazionale. Gran parte dei piatti preparati sono composti da prodotti biologici e a filiera corta o Km 0. Il bollino d’oro, che corrisponde a una qualificazione d’eccellenza, si ottiene se deriva da colture biologiche almeno il 90% di frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, olio extravergine. Esclusivamente bio devono essere uova, yogurt e succhi di frutta. Biologici in quota almeno pari al 50% anche i prodotti lattiero-caseari, la carne, e il pesce da acquacoltura.

La mensa scolastica dorica è al 5° posto nella classifica nazionale 2024 di FoodInsider, riferita ai menù dell’anno 2023 e sarà oggetto di premiazione a Roma, in occasione del “Summit sulla mensa scolastica” organizzato da FoodInsider a marzo 2025.

Le mense di Ancona che continueranno a partecipare alla Green Food Week, evento altamente educativo per bambini e ragazzi, poiché in questa settimana s’incrementa il contatto con le produzioni e le tradizioni culinarie del territorio, con menù che contengono piatti a base di prodotti locali, biologici e possibilmente vegetali.

Rosanna Tomassini

“Ecco perché ho accettato di fare la Garante degli animali”

Vanessa Marini, Garante dei Diritti degli Animali

Non avrei mai immaginato di ricoprire il ruolo di Garante dei Diritti degli Animali del Comune di Ancona.

Ricordo ancora addosso l’emozione ed il forte senso di responsabilità che ho provato quando l’Assessore per la Tutela degli Animali del Comune di Ancona, Orlanda Latini, mi ha detto che le Associazioni Animaliste della Consulta mi avevano indicata quale professionista adatta a svolgere tale ruolo.

Non pensavo di poter abbinare il lavoro che svolgo e che amo ad un altro amore che ho da sempre: gli animali, soprattutto per quelli che condividono e riempiono la nostra quotidianità.

La mia famiglia, per lo meno quella paterna, ha origini contadine; origini di cui vado fiera e che mi hanno messa a contatto fin da subito con gli “animali di casa” e a capire l’importanza e la profondità del rapporto con loro.

La decisione di accettare tale importante ruolo non è stata immediata

Ho riflettuto molto sull’accettare o no.

Sono un avvocato civilista, ma fin dall’inizio del mio percorso professionale l’amore e l’interesse verso gli animali di affezione mi ha sempre accompagnata: ho supportato la difesa di alcune associazioni animaliste, mi sono battuta perchè venissero rispettate le norme che regolano l’adozione dei randagi nei canili, ho tenuto convegni sui cani e sul trasporto degli animali all’estero; ma il Garante è la loro figura di riferimento ed io mi sono chiesta se avessi abbastanza capacità e competenze per garantire loro il livello di tutela che meritano.

Il mio cane, Kimbo, mi ha convinta.

Lui è da 10 anni il valore aggiunto di tutte le mie giornate. Ed il rapporto con lui mi porta ogni giorno a capirne e rispettarne la natura. A cercare di fare di più e meglio.

Lui è un meticcio e mi capita spesso di pensare al fatto che, se non lo avessimo adottato, sarebbe finito in canile.

Guardandolo ho capito che, se sono stata in grado di dare a lui la vita felice e di qualità che vive oggi, posso e voglio provare a rivolgere lo stesso impegno e dedizione verso tutti gli animali come lui. Di fatto basta l’amore ed in particolare il rispetto”

Dopo sei mesi di attività dico che non potevo fare scelta migliore.

Il Garante ha il compito di raccogliere le segnalazioni dei cittadini che riguardano gli animali. Mi riferisco ai casi di abbandono, di possibile maltrattamento ma anche all’utilizzo di animali vivi per mostre o circhi; ha il compito di attivare l’Amministrazione e le Autorità che, secondo la legge, sono deputate ad intervenire nella situazione concreta.

Ma il ruolo, forse più importante, che svolge è quello di diffondere e sviluppare la cultura del rispetto per gli animali e l’importanza delle regole poste a loro tutela.

La società è fortemente evoluta verso l’animale; basti pensare all’introduzione dei reati contro gli animali o al passaggio, direi epocale, dal considerarli oggetti ad “esseri senzienti, che provano emozioni”.

Il Garante lavora, anzi deve lavorare, ad un livello più basso cioè quello della vita quotidiana.

Deve portare il cittadino ad avere una intima sensibilità verso il proprio e l’altrui animale che prescinde dalla conoscenza specifica delle leggi e muove da una consapevolezza interiore.

Forse il mio è un progetto troppo ambizioso e non posso di certo prevedere il futuro, ma posso dire che le Associazioni animaliste della Consulta, l’Amministrazione ed io stiamo unitariamente e convintamente lavorando perchè ciò succeda.

I progetti di sensibilizzazione sono tanti e quelli che sono stati fatti sono stati accolti con molto entusiasmo ed interesse dalla cittadinanza.

Mi piace parlare con la cittadinanza ed anche in questo caso voglio cogliere l’occasione per un appello. Voglio invitare tutti i cittadini a riflettere sul ruolo degli animali nelle nostre vite.

Proteggerli non è solo un dovere morale, ma anche un gesto che arricchisce la nostra comunità.

Ogni piccola azione -dall’adottare un animale dal canile/gattile a segnalare una situazione di maltrattamento o anche solo il trattare con rispetto gli animali che incontriamo -può fare la differenza e portare al cambiamento culturale che auspico.

E poi auguro a tutti di avere un animale nelle loro vite: un cane, un gatto, un pesce, ….non è importante la razza o la provenienza.

Sono certamente impegno, anche economico, ed implicano responsabilità. Ma sono anche amore puro, quello vero ..che ogni essere umano cerca, ma che allo stesso tempo deve sapersi meritare.

Fatevi questo regalo.

Caritas, “Noi siamo Pace”: un ciclo di incontri a gennaio


Anche quest’anno, nel mese di gennaio dedicato alla pace, la Caritas diocesana propone un ormai storico ciclo di incontri, rinnovato nel nome: “NOI SIAMO PACE”. Questi appuntamenti rappresentano un’importante opportunità per riflettere e sensibilizzare la comunità su temi fondamentali legati alla costruzione
quotidiana della pace e al ruolo di ciascuno, sia individualmente che collettivamente, nella promozione di una convivenza armoniosa. Gli incontri, nati dalla collaborazione e dal dialogo tra gli uffici pastorali e altre realtà diocesane, mirano a percorrere insieme cammini di crescita e animazione territoriale. Gli incontri di questa edizione prendono il via venerdì 10 gennaio, ore 18:00 con la Presentazione VIII Rapporto sui Conflitti dimenticati: IL RITORNO DELLE ARMI con la vicedirettrice di Caritas Italiana Silvia Sinibaldi e i giornalisti e scrittori Pierfrancesco Curzi e Asmae Dachan . Venerdì 24 gennaio alle ore 18:00: Presentazione della Campagna Giubilare CAMBIARE LA ROTTA. Trasformare il debito in speranza, con Don Marco Pagniello – direttore di Caritas Italiana, Massimo Pallottino -Ufficio Advocacy di Caritas Italiana e altri esponenti degli enti sottoscrittori della Campagna (Acli, Agesci, Azione Cattolica Comunità Papa Giovanni XXIII, Missio, Movimento dei Focolari Italia). Lunedì 17 febbraio ore 21:00: QUALE PACE PER L’UMANITÀ in collaborazione con il GID.

Nel Messaggio “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace” proposto per la 58esima Giornata mondiale della Pace che ricorre il 1° gennaio, Papa Francesco invita a riflettere sulla pace all’interno dell’Anno Giubilare, dedicato alla speranza, che abbiamo appena iniziato a percorrere.
“Che il 2025 – ribadisce- sia un anno in cui cresca la pace! Quella pace vera e duratura, che non si ferma ai cavilli dei contratti o ai tavoli dei compromessi umani. Cerchiamo la pace vera, che viene donata da Dio a un cuore disarmato: un cuore che non si impunta a calcolare ciò che è mio e ciò che è tuo; un cuore che scioglie l’egoismo nella prontezza ad andare incontro agli altri; un cuore che non esita a riconoscersi debitore nei confronti di Dio e per questo è pronto a rimettere i debiti che opprimono il prossimo; un cuore che supera lo sconforto per il futuro con la speranza che ogni persona è una risorsa per questo mondo. (…) La pace non giunge solo con la fine della guerra, ma con l’inizio di un nuovo mondo, un mondo in cui ci scopriamo diversi, più uniti e più fratelli
rispetto a quanto avremmo immaginato. Per il Messaggio completo clicca qui https://bit.ly/Pace1gennaio25

Per tutti i dettagli e gli aggiornamenti si consiglia di seguire il sito diocesano e i canali social

Basta violenza di genere, serve un cambiamento culturale


La violenza sulle donne appartiene ancora alla nostra cultura. La violenza fisica, la violenza domestica, la violenza
verbale, la violenza psicologica, la violenza economica, le tante facce della violenza di genere che spesso si alternano e si sovrappongono. In molti e in molte lo negano, sostenendo che le donne hanno tutti gli strumenti per tutelarsi e autodeterminarsi, in primis quella libertà che altre culture con cui oggi entriamo più facilmente a contato per esperienza diretta- culture apertamente maschiliste- reprimono.
Se, in sostanza, le donne dei paesi evoluti vengono messe a confronto con le donne iraniane, afgane, dei paesi africani e dei paesi arabi, la questione sembra effettivamente superata. Ma è un errore, una trappola: non sono ancora maturi i tempi per un superamento di pregiudizi e stereotipi che ancora condizionano la vita delle donne, né vanno mai persi di vista gli elementi che concorrono a operare la discriminazione uomo- donna, che generano forme di ingiustizia e sono l’anticamera della violenza. ll contrasto alla violenza di genere e il sostegno alle donne è uno dei punti fermi dell’Amministrazione comunale che insieme alle istituzioni, alle associazioni e al Forum delle Donne è costantemente attiva su più fronti per sensibilizzare, informare e, quindi, fare prevenzione.

Dalla scorsa estate l’assessore alle Pari Opportunità Orlanda Latini ha voluto potenziare le azioni di tutela delle donne in situazione di emergenza attraverso la campagna di comunicazione  Non sei sola! che attraverso affissioni e i canali social incentiva la divulgazione del 1522, numero antiviolenza e antistalking, attivo H24,    e, inoltre,  i  riferimenti del Centro Antiviolenza di Ancona (800 032 810 e 071 205376), del Consultorio familiare (071 205376) , delle Forze dell’Ordine 112 e  inoltre  il richiamo delle app utili nelle emergenze.

Nel mese di novembre e dicembre in particolare, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne sono state numerose le occasioni di incontro – con analisi e testimonianze- su un fenomeno che presenta una molteplicità di sfaccettature da indagare e fare conoscere, per mettere donne e ragazze in condizione di difendersi ed affrancarsi da ciò che non è né normale, né accettabile.

“Fare rete” è la parola d’ordine proclamata dalle assessore della giunta Silvetti che hanno presentato congiuntamente le iniziative in programma, promosse e sostenute dall’assessorato alle Pari Opportunità “per incentivare- ha sottolineato- la cultura del rispetto e l’autostima femminile, due formidabili strumenti per contrastare la violenza degli uomini sulle donne, e per abbattere quelle discriminazioni e luoghi comuni nei quali la violenza trova terreno facile ” 

Tra le iniziative ospitate e co-organizzate , la seconda edizione del Corso sulla prevenzione dei conflitti, la gestione delle situazioni critiche e l’autodifesa che ha raccolto ampi consensi alla sua prima edizione, che ha l’obiettivo è quello di imparare a gestire le emozioni, rafforzare l’autostima, prevenire i rischi e affrontare con successo le situazioni critiche. Parallelamente il corso ‘Donna In Difesa’ (ottobre-dicembre 2024) alla palestra della scuola primaria Gianni Rodari in Via Brecce Bianche, organizzato con il patrocinio del Comune di Ancona, CONI Marche e FIJLKAM Marche. I

La partecipazione ad entrambi era gratuita.

A cura di Reti Culturali odv e con una pluralità di partner e patrocini, si è ragionato sulla Storia delle Donne, i Nomi delle Donne- Focus sulla Toponomastica femminile. Lo spazio pubblico – ha spiegato l’associazione – restituisce a chi lo attraversa quasi solo nomi di uomini che rappresentano circa il 90 per cento dei luoghi dedicati a persone. Da qualche anno lo studio dell’urbanistica si è intrecciato con quello della toponomastica di genere per disegnare città più inclusive e contrastare la cancellazione storica subita da artiste, politiche o scienziate . In un’ altra occasione si è parlato di Donne e Malattia sul piano giuridico e sociosanitario con ANDOS, associazione donne operate al seno, quale contributo alla riflessione.

Ancora incontri formativi e informativi a novembre e dicembre quali la conferenza Più consapevole, più sicura con psicoterapeute e e referenti dell’associazione Donne e Giustizia che gestisce il Centro Anti Violenza di Ancona che proprio quest’anno ha compiuto 40 anni.

Non sono mancati incontri dedicati al tema della violenza economica e finanziaria quali Conversazioni sul denaro, con economisti, sociologi, antropologi e docenti . Ha suscitato forte emozione la presentazione del libro della dott.ssa Margherita Carlini, psicologa e criminologa, del Centro Antiviolenza di Ancona (e responsabile del CAV di Recanati) dal titoloLa mia parola- caduta all’inferno e la rinascita di cinque donne vittime di violenza domestica”. Oltre all’ avv, Roberta Montenovo, presidente della associazione Donne e Giustizia e del Centro Antiviolenza della Provincia di Ancona, sono intervenute alcune sopravvissute a maltrattamenti da parte di coniugi ed ex che hanno raccontato coraggiosamente le proprie storie con i relativi iter giudiziari, non per tutte conclusi.

Sul piano artistico non sono mancate le performance in tema di violenza di genere che hanno ricevuto il patrocinio e il sostegno del Comune di Ancona: In collaborazione con il festival Corto Dorico ha avuto luogo al Teatro Sperimentale il recita Relazioni pericolose di Stefania Sandrelli “una tragedia interiore, che non lascia scampo e che rappresenta senza soluzioni o accomodamenti, le lacerazioni di una mentalità maschilista tristemente viva ancora oggi”. Con la straordinaria interpretazione della Sandrelli si è ripercorsa l’intera vicenda di Cavalleria Rusticana letta da parte della protagonista-vittima, Santuzza. Si ricorda inoltre lo spettacolo teatrale Cristina e la Città delle Dame una performance di teatro- danza scritto e diretto da Chiara Marangoni, liberamente tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice Christine de Pizan, vissuta tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV secolo, che ci ha lasciato in eredità la prima opera mai scritta in difesa dei diritti e della dignità delle donne. A metà dicembre su iniziativa del Forum delle Donne un’altra performance al femminile a cura di Simona Lisi, Song of the songs si è svolta presso la monumentale Chiesa del Gesù.

Con il nuovo anno l’Amministrazione, anche in vista dell’8 marzo (fermo restando che si tratta di ricorrenza con altro significato, centrata piuttosto su diritti e pari opportunità), di concerto con il Forum delle Donne e con le associazioni del territorio sta pensando a nuove iniziative per prevenire la violenza di genere, avvalendosi di esperienze maturate sul campo e aprendosi ad ogni possibile soluzione per contrastare il fenomeno e sviluppare una cultura fondata sul rispetto e sulla reciprocità tra uomo e donna.

Federica Zandri

Giubileo, capolavori della Pinacoteca ai Musei Capitolini

Tiziano, Lotto, Crivelli e Guercino, un concentrato di bellezza. L’operazione culturale mette in risalto il legame tra Ancona, le Marche e la Capitale

 

La Pala Gozzi, capolavoro assoluto di Tiziano Vecellio e dell’Arte in generale, ha compiuto un nuovo viaggio sul suolo italiano per permettere a quante più persone possibili di ammirarla. Alcuni se lo ricordano, su invito del Sindaco di Milano era stata esposta a Palazzo Marino per circa un mese in occasione delle le Festività 2017-2018, come dono natalizio ai milanesi, registrando oltre 100.000 visitatori. Questa volta il dono- fare circolare un grande dipinto con quello che comporta lo è, e come!- è indirizzato ai romani e al più ampio, imprevedibile numero di visitatori che stanno affluendo a Roma per il Giubileo. E cosa c’è di meglio che una mostra di arte sacra per aprire, con qualche settimana di anticipo il più importante appuntamento della Cristianità? Ad accompagnare la Pala Gozzi, dal 26 novembre al Palazzo dei Conservatori dei Musei Capitolini, la Circoncisione dalla chiesa di San Francesco ad Alto, opera di Olivuccio Ciccarello, interprete principale del rinnovamento della pittura anconetana che fiorì fra Trecento e Quattrocento; la preziosa Madonna con Bambino di Carlo Crivelli, icona della collezione dorica e somma realizzazione del pittore veneto che visse e operò nelle Marche; la Pala dell’Alabarda di Lorenzo Lotto, per la chiesa di Sant’Agostino, in cui si esplicita l’emozionante talento del pittore veneziano, esule a più riprese nella regione. Ancora di Tiziano è esposta la monumentale Crocifissione realizzata per la chiesa di San Domenico in cui l’artista esplora la tragedia e la sofferenza umana. Chiude la rassegna l’imponente Immacolata di Guercino, in cui la delicata figura della Vergine si staglia su un paesaggio marino il cui modello potrebbe essere la baia di Ancona.

I sei prestigiosi dipinti sono protagonisti di un percorso espositivo che racconta molte cose: l’importanza della collezione della Pinacoteca Podesti (pittore anconetano che ha a lungo operato nella capitale) e, in sottofondo, la ricchezza della città dorica committente dei maggiori artisti italiani fra Cinquecento e Seicento. Indiscutibilmente legate alla storia di Ancona le opere in mostra descrivono un percorso di importanti contaminazioni tra correnti artistiche che hanno reso la città depositaria di assoluti capolavori tra XV e XVII secolo e testimoniano la sacralità e l’importanza che assunse l’Arte Adriatica del ‘500, in particolare l’importanza delle committenze sacre di una città da sempre al centro delle rotte culturali adriatiche.

“Questo spaccato del meglio della produzione pittorica marchigiana e, in particolare, di quella veneta nella regione – ha ricordato l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio– dialoga eccezionalmente con opere degli stessi autori: Tiziano, Lorenzo Lotto e Guercino presenti nella Pinacoteca dei Musei Capitolini, il primo museo realizzato al mondo. La mostra che ospitiamo, con questa importante esposizione delle pale d’altare della città dorica anticipa gli eventi culturali dell’appuntamento ecumenico del prossimo anno, con tutti i valori che esprime .

“Le opere che provengono dalla Pinacoteca di Ancona – ha sottolineato a riguardo S.E.R. Mons. Rino Fisichella Pro Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione – parlano di bellezza, di storia e di fede, valori che superano i limiti del tempo e dello spazio. Che invitano a guardare oltre il presente e oltre le difficoltà, per scorgere quel cammino di rinnovamento che caratterizza ogni vera crescita artistica e spirituali. Questa operazione sancisce inoltre la collaborazione con il capoluogo marchigiano, città indissolubilmente legata alla Santa Sede dal 1532 in poi e importante porto dello Stato pontificio, uno dei principali snodi commerciali rivolti verso Oriente”.

“Con questa mostra- hanno evidenziato i curatori Luigi Gallo, Direttore della Galleria Nazionale delle Marche e Ilaria Miarelli Mariani, Direttrice della Direzione dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina.- si intende avviare un percorso di valorizzazione nazionale della collezione anconetana, con lo scopo di restituire ai cittadini e ai visitatori lo spaccato di un periodo cruciale della storia del gusto, del collezionismo e della museologia nella città marchigiana. Un lavoro che proseguirà con il riallestimento della Pinacoteca Civica Podesti, aperta nel dopoguerra dall’allora soprintendente Pietro Zampetti, con le opere salvate dai bombardamenti da un altro grande protagonista della storia della tutela, Pasquale Rotondi, l’eroico direttore del Palazzo Ducale di Urbino a cui si deve la salvaguardia del patrimonio artistico nazionale negli anni tumultuosi del secondo conflitto mondiale. Il museo di Ancona, dedicato al pittore ottocentesco Francesco Podesti è forse tra i più ricchi d’Italia per la qualità delle opere che conserva, giunte dalle chiese più importanti della città in vari momenti. Della monumentale Pala Gozzi di Tiziano, omaggio declinato sul colorismo veneto alla Madonna di Foligno di Raffaello, che un tempo era conservata proprio sul Campidoglio, nella chiesa dell’Aracoeli, si può affermare che abbia cambiato definitivamente l’assetto della pala d’altare”.

“L’esposizione – ha sottolineato il Sindaco Daniele Silvetti con l’assessore alla Cultura Anna Maria Bertini– rappresenta un importante tassello di un percorso che proseguirà nel corso dei prossimi mesi con il riallestimento della Pinacoteca Civica “Podesti”, fondata grazie alla donazione del pittore Podesti in persona. Fondata dai coloni greci, divenuta il più importante porto di Roma verso oriente, repubblica indipendente e poi centro nevralgico dei commerci dello Stato Pontificio, che grazie all’opera di Luigi Vanvitelli ha ridisegnato il volto cittadino, Ancona rappresenta il centro di un’Italia polisemica crocevia di genti e culture . Il desiderio di valorizzare la città a livello nazionale e internazionale attraverso il suo patrimonio culturale, mettendo a fuoco le specificità della sua storia millenaria attraverso la costruzione di nuove e più ricche narrazioni sulle opere e sugli artisti che vi hanno lavorato, ha motivato la realizzazione di questa importante operazione. Proprio alla magnifica raccolta pittorica anconetana sono rivolte in questi mesi le attenzioni della Giunta Comunale e dell’Assessorato alla Cultura, sostenuta dalla Regione Marche e con la collaborazione della Direzione Regionale Musei Nazionali delle Marche, al fine di valorizzare al massimo la straordinaria collezione e riproporla al pubblico dopo una lunga chiusura legata ai lavori di adeguamento impiantistico e allestitivo finanziati anche con fondi europei PNRR. Si imposta così un percorso virtuoso di scambio e condivisione tra Stato, Regione e Comune che permetterà di valorizzare al meglio la ricchezza e le molte sfaccettature dello straordinario patrimonio culturale marchigiano.

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, con il patrocinio di Giubileo 2025 – Dicastero per l’Evangelizzazione, la mostra è organizzata da Arthemisia in collaborazione con Comune di Ancona, Ancona Cultura, Pinacoteca Civica di Ancona, Regione Marche e Palazzo Ducale di Urbino Direzione Regionale Musei Nazionali Marche ed è curata da Luigi Gallo, Direttore della Galleria Nazionale delle Marche e da Ilaria Miarelli Mariani, Direttrice della Direzione dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina.

Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

Orari

Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30.

24 e 31 dicembre ore 9.30 – 14.00

Giorni di chiusura 1° maggio e 25 dicembre

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Biglietteria

Biglietto integrato Musei Capitolini + Mostra (per non

residenti a Roma)

– intero: € 15,50

– ridotto: € 12,00

Biglietto integrato Musei Capitolini + Mostra (per

residenti a Roma non possessori Mic Card)

– intero € 13,00

– ridotto € 11,00

Ridottissimo € 2,00 Musei Capitolini + Mostra per le

categorie aventi diritto alla gratuità, ad eccezione dei

bambini al di sotto dei 6 anni, degli studenti delle scuole

elementari e medie inferiori e dei portatori di handicap e al

loro accompagnatore, delle guide turistiche abilitate,

Possessori della Roma Mic Card, dei donatori di sangue e

loro accompagnatore durante l’annuale campagna estiva

per la donazione e in occasioni di visite istituzionali.

 

Federica Zandri