Portonovo: a piedi fino al mare e nuovi Mutilatini

Quattro Comuni uniti per realizzare e armonizzare una serie di interventi, anche molto importanti e attesi da tempo, che contribuiranno a rendere ancora più accessibile la Riviera del Conero: con Ancona capofila ha preso ufficialmente il via a fine gennaio la strategia ITI Portonovo, per la quale sono state firmate apposite convenzioni che riguarderanno Portonovo, Camerano, Numana e Sirolo.

La strategia si chiama ITI Portonovo, a indicare la centralità della baia all’interno dell’intera progettualità, che porta in Riviera un finanziamento di 5,6 milioni di euro erogati dalla Regione grazie ai fondi strutturali europei. Vedrà così la luce il sentiero per scendere al mare a piedi costeggiando la strada in sicurezza e con la possibilità di godere di un paesaggio sicuramente unico del litorale adriatico. Ma non solo: lo storico edificio dei Mutilatini, attualmente chiuso e in fase di degrado, sarà riqualificato con un percorso partecipato già cominciato – che sarà seguito passo passo anche da ComunicAncona – in cui il Comune, il Parco, i soggetti e le associazioni impegnate in questa parte di territorio si stanno confrontando sulle priorità e sulle necessità per la riqualificazione e il nuovo utilizzo, a servizio dei cittadini e dei turisti.

La sottoscrizione dà inoltre ufficialmente il via agli interventi per le quattro Porte del Parco del Conero, collocate nei quattro Comuni, e a una serie di interventi inclusivi e di valorizzazione turistica dell’intera area.

Ma vediamo, nel dettaglio, come si sviluppa ITI Portonovo sul territorio.

L’ITI Portonovo

A luglio 2023, dopo la pubblicazione dell’avviso pubblico, la giunta comunale aveva individuato l’eco-cluster di Portonovo come area ad alto potenziale di sviluppo, in cui focalizzare una serie di investimenti di valorizzazione in chiave sostenibile e condivisa.

In concreto la Strategia prevede quattro punti: il recupero e la riqualificazione dell’ex colonia estiva dei Mutilatini come struttura ricettiva per il turismo sostenibile e per l’educazione ambientale con il coinvolgimento attivo del Parco del Conero e di molte realtà pubbliche e private del territorio, che si sono già riunite nelle scorse settimane nella sala Consiliare del Comune per dare il via a un percorso di progettazione partecipata per il recupero dello stabile e dell’area di sua pertinenza; la creazione del percorso pedonale per la discesa e per l’accessibilità inclusiva alla baia di Portonovo; l’implementazione del progetto Porte del Parco, con hub di valorizzazione e informazione turistica e di supporto alla mobilità sostenibile, nei comuni dell’area urbana per il potenziamento e sviluppo del brand turistico “Conero”; l’intervento “Conero inclusive hub”, destinato a minori, disabili e anziani. I primi tre interventi saranno realizzati a valere sui fondi PR FESR 2021-2017 e l’ultimo sui fondi PR FSE+ 2021-2027.

L’area urbana della Strategia

Per la presentazione della Strategia è stata costituita l’Area urbana con i comuni di Camerano,  Numana, Sirolo ed è stato istituito il partenariato locale con le altre istituzioni del territorio (Ente Parco del Conero, SABAP Marche, Università Politecnica delle Marche). Sono stati inoltre coinvolti, in qualità di stakeholders, gli imprenditori che operano nell’area del Conero, le associazioni di categoria e le associazioni ambientaliste.

Il finanziamento

La quota assegnata ad Ancona è composta da un finanziamento totale di 5,6 milioni di euro (5 milioni di euro FESR e 600 mila euro FSE+)e si colloca all’interno delle risorse regionali previste per gli Investimenti territoriali integrati (ITI). A questa somma si aggiungono 90 mila euro FESR per le attività di assistenza tecnica, erogati in base alla graduatoria stilata da una apposita commissione regionale che, a seguito della costituzione delle cinque aree urbane, ha verificato la rispondenza del livello qualitativo delle strategie presentate.

Gli ITI delle cinque aree urbane (Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro-Fano) saranno finanziati per un importo complessivo di 28 milioni di euro.

Cronoprogramma

Per le tre opere pubbliche è prevista la conclusione delle fasi di progettazione e affidamento lavori entro 30 gennaio 2026. La rendicontazione degli interventi realizzati dovrà avvenire entro il 2028.

Margherita Rinaldi

PNRR, i magnifici 5 pronti nel 2026

Entro la primavera del 2026 la città di Ancona si riapproprierà di 5 tra i principali spazi coperti cittadini, ciascuno con la sua specifica destinazione: Cultura = Pinacoteca, Biblioteca, Mole; Commercio e tempo libero =Mercato delle Erbe e infine Sport = Palaveneto.

Ciascuno con la sua Storia, antica o recente, chi interdetto da poco tempo, chi (come il Palazzo dello Sport) chiuso da anni. Chi destinatario di un intervento di recupero, chi di riqualificazione, chi di un rifacimento vero e proprio. Comune denominatore, l’appartenenza dei cinque monumentali edifici al filone dei progetti che ricadono nei finanziamenti del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Va da sé che Amministrazioni Centrali titolari di misure PNRR, hanno l’obbligo di garantire un corretto utilizzo dei fondi, assicurando la coerenza tra i criteri di selezione delle azioni con le regole e gli obiettivi del PNRR,. A a differenza dei programmi di spesa tradizionalmente realizzati nell’ambito di fondi Strutturali di Investimento Europeo (fondi SIE), questo filone si configura come un programma basato sulla Performance, con traguardi qualitativi quantitativi prefissati da raggiungere a scadenze stringenti, nel caso di Ancona del 31 marzo 2026. . Il controllo e la rendicontazione riguardano, pertanto, sia gli aspetti necessari ad assicurare il corretto conseguimento dei traguardi e degli obiettivi, sia ad assicurare che le spese sostenute per la realizzazione dei progetti del PNRR siano regolari e conformi alla normativa vigente e congruenti con i risultati raggiunti. Di pari passo con i lavori dunque viene eseguita la rendicontazione all’Amministrazione centrale che- a fine 2024- ha avuto riscontri tutti positivi.

I finanziamenti erogati dallo Stato sono stati supportati anche da fondi comunali per far fronte agli incrementi di costo dei materiali che nell’ultimo anno si sono registrati. 

La Pinacoteca comunale Podesti (inizio lavori 8/9/2023) è tra le opere in dirittura di arrivo, e riaprirà i battenti per prima. Ha difatti raggiunto il 75% ad oggi l’intervento di restauro e adeguamento impiantistico per una cifra pari a 1 milione290mila euro. L’appalto che riguarda il restauro e l’adeguamento impiantistico è in fase di completamento. Sono già entrati in funzione i nuovi depositi realizzati al 3° piano per il ricovero delle opere d’arte. Si stanno eseguendo gli ultimi piccoli lavori che dovranno concludersi entro il 3 marzo. A seguire, sempre utilizzando le risorse del PNRR, saranno appaltate opere di natura allestitiva, non comprese nell’appalto principale, per un importo di circa 40.000 € da affidare a ditta specializzata in questo genere di lavori. 

Al 40% è lo stato di avanzamento dei lavori per la Mole Vanvitelliana (inizio lavori 8/1/2024)   per il completamento e la valorizzazione della stessa struttura; lo stanziamento è di 3 milioni 300mila euro. Rilevante l’intervento del Ponte Nord che collega la terraferma con “l’isola” che accoglie il Lazzabaretto e di lì il Circolo Stamura. L’obiettivo è di completare l’intervento per il periodo estivo, al momento è in corso l’esecuzione dei nuovi micropali di fondazione per il rinforzo strutturale. Nella Sala Tabacchi sono stati riaperti tutti gli archi grazie alla demolizione delle murature di tamponamento, con conseguente ripresa delle murature e delle volte; sono stati installati i nuovi infissi vetrati e rimosse pedane, rampe e divisori preesistenti non più funzionali. E’ stata inoltre realizzata la nuova pavimentazione della sala. Nelle Sale Viani e Mercanti: anche in questo caso riaperti tutti gli archi, nuovi infissi vetrati, demolizione interna di tutte le pavimentazioni aggiuntive, smantellamento della vecchia impiantistica varia e nuovi servizi igienici. 

Restauro e risanamento strutturale anche della Biblioteca comunale Benincasa (inizio lavori 9/10/2023), che già prevedeva nel bando un cofinanziamento comunale di € 2 milioni 600.000 euro assicurato con mutuo contratto nel 2023, per un intervento complessivo pari a  7milioni e 660 mila euro. Lo stato di avanzamento dei lavori è superiore al 40%.  Attualmente è in corso di esecuzione l’adeguamento impiantistico, sono stati smantellati gli impianti preesistenti e predisposti di nuovi, sono stati istallati macchinari di trattamento aria e pompe di calore.  Completato il nuovo isolamento termico della copertura e portato a termine il consolidamento delle volte, in esecuzione il restauro degli stucchi e delle pitture così come il rifacimento del tetto con consolidamento.   Completati i restauri delle volte e gli scavi per vespai areati del piano interrato, in fase di prossima esecuzione le nuove pavimentazioni. Infine terminato  l’adeguamento strutturale dell’ascensore con accessibilità dal piano interrato e completato l’adeguamento strutturale della scala antincendio. Sono in corsi di esecuzione la predisposizione dell’impianto elettrico e informatico. 

Il Mercato coperto delle Erbe (inizio lavori 8/1/2024) dal costo di 5 milioni 869.820 euro, richiede tempi un po’ più lunghi, con uno stato di avanzamento delle opere al 16 %. L’intervento nasce nell’ottica della prosecuzione del processo di riqualificazione del centro storico e valorizzazione della struttura del Mercato, proponendo un luogo non solo destinato alla vendita di prodotti alimentari del territorio, ma anche identificato come una vera e propria piazza coperta. L’intervento si configura come un “cantiere aperto”, dove il mercato continua a svolgere il suo ruolo sociale, economico e di connettivo urbano, senza chiudere mai.  Attualmente, sono in corso le opere delle nuove linee di scarico, gli allacci per l’implementazione della linea elettrica e dell’acqua, le predisposizioni per i nuovi corpi di alloggio delle pescherie in acciaio e vetro, le finiture deilocali sotto-strada lato Via Magenta, già disponibili poiché cessati dalla consegna dei lavori. Quanto alla caratteristica struttura esterna in acciaio e ghisa, in stile liberty, dopo aver effettuato diverse prove, si propende per l’utilizzo combinato di due tecniche complementari come la criosabbiatura e la sabbiatura a laser, con un trattamento finale assai complesso. Inoltre, per quanto riguarda i vetri retinati di facciata, si intende procedere alla sostituzione con vetro retinato stampato, anche in considerazione del fatto che i vetri non sono originali ma un rifacimento eseguito alla fine del secolo scorso. 

In ordine di tempo, l’ultimo avviato è il cantiere del Palasport di via Veneto  (inizio lavori 15/1/2024)-   nella prima fase si sono svolti i lavori di demolizione di gran parte dell’ampia struttura, per procedere poi con i lavori di ristrutturazione; lo stato attuale di avanzamento è oltre il 25% . E’ in corso attualmente il quarto contratto applicativo: in questi giorni sono in essere le opere per l’adeguamento sismico della struttura, poi si procederà all’isolamento termico e alla realizzazione di tutte le opere finali.  Nel nuovo Palasport ci saranno un campo da gioco polivalente che potrà ospitare gare di basket, pallamano, pallavolo calcio a cinque, una tribuna da 460 posti e spogliatoi e altri servizi per gli atleti. Al piano interrato un parking con una cinquantina di posti auto. Il costo di 6 milioni 600mila euro. 

Sono invece terminati una ventina di interventi PNRR per circa 15 milioni di euro e hanno riguardato:  la manutenzione straordinaria delle gallerie stradali; manutenzione straordinaria impianti tecnologici, efficientamento energetico degli impianti comunali; interventi sul piede della frana con bonifica idraulica e drenaggi profondi; lavori di completamento delle palificate nella frazione Paterno; lavori di realizzazione di corsia autobus e ripristino della pavimentazione su Piazza Ugo Bassi; manutenzione straordinaria strade e marciapiedi del centro storico e manutenzione straordinaria strade comunali; lavori di riqualificazione di via della Loggia; manutenzione straordinaria marciapiedi; opere di tutela ambientale per la falesia e messa in sicurezza; adeguamento dell’autorimessa Traiano ai fini della sicurezza antincendio; via XXIX Settembre manutenzione straordinaria;   lavori di adeguamento antincendio del mercato comunale di piazza d’armi; nuovi percorsi di autonomia per persone con disabilità; ristrutturazione del primo piano di piazza Medaglia d’oro; serie di interventi per migliorare l’efficienza di cinema teatri e musei; adeguamento impiantistico e antincendio  per diversi edifici del patrimonio immobiliare comunale; per le scuole interventi sulle Garibaldi (adeguamento sismico),  Maggini, Dante Alighieri, Marinelli, Tommaseo – Mazzini, Fermi, Collodi-Socciarelli-Pinocchio e succursale Pinocchio, Leopardi, Levi con manutenzione straordinaria di adeguamento impiantistico e antincendio; scuola infanzia Anna Freud, scuola primaria Don Milani, scuola primaria Pascoli intervento di miglioramento sismico; scuola elementare Antognini con lavori di adeguamento sismico. 

 “Questa città – ha ricordato l’assessore ai Lavori Pubblici ing. Stefano Tombolini in occasione di un recente incontro con la stampa – ha raccolto oltre 50 milioni di euro di finanziamenti per la rigenerazione urbana, l’edilizia scolastica e sportiva e abbiamo deciso di riferire periodicamente rispetto a questi grandi temi che coinvolgono la cittadinanza e che riguardano importi rilevanti. L’ avanzamento per alcune opere si è sviluppato significativamente negli ultimi mesi e si sta dando il massimo per rispettare i tempi di consegna”. “Sono – la maggior parte – ha spiegato l’ing. Stefano Capannelli, Dirigente Area LLPP – mega cantieri, complessi dal punto di vista tecnico, che insistono in centro e perciò non è facile renderli compatibili con lo svolgimento della vita cittadina, contenendo i disagi; altri hanno a che fare con strutture di pregio che vanno trattate con estrema cura”. Un particolare ringraziamento è stato espresso nei confronti dei tecnici comunali impegnati nei cantieri delle grandi opere pubbliche PNRR -e li ricordiamo: Palasport, Mole, Pinacoteca, Biblioteca, Mercato delle Erbe. Nell’ordine: ing. Elisabetta Valentini, ing.Fiorenza Finizio, geom. Umberto Montesi, ing.arch. Carlo Beer e e arch. Francesca Vecchi. 

 Federica Zandri e Rosanna Tomassini

I 50 anni di Liz Bar. Con i suoi cocktail Enzo ha portato Ancona nel mondo

I celebri occhi viola di Liz Taylor hanno portato fortuna a Enzo Chionne, barman prodigio di origine umbra che nel lontano 1974, mentre faceva la stagione estiva presso il Grand Hotel Don Juan di Giulianova Lido, ebbe la fortuna di averla tra i clienti.

Sì proprio lei -la divina- soggiornò per un settimana nella raffinata struttura e Enzo si ripropose di intitolare a lei- che ne fu molto contenta- l’ American bar che sognava di aprire ad Ancona, città che lo aveva accolto da ragazzo con la sua famiglia. Affascinato fin da giovanissimo dall’intrigante mondo dei cocktail, con i loro nomi esotici ed evocativi che richiamano personaggi e culture di tutto il mondo, ha festeggiato insieme alla moglie Cesidia, tra le prime bar ladies d’Italia iscritte all’Aibes, al figlio Alessandro e alla nuora Dayana, mezzo secolo di attività del suo Liz Bar inaugurato il 25 gennaio 1975. Capelli d’argento, a breve ottant’anni splendidamente portati, con il suo sorriso gentile e i suoi modi da gentleman, Enzo Chionne lo si può incontrare ogni giorno, già dal mattino, nel suo locale di via Marini -a due passi da Piazzale Europa e dalla Galleria del Risorgimento, porta di accesso al capoluogo- che ha visto passare generazioni di clienti in cinque decenni di attività. “Nonostante una posizione non proprio centrale, lontana dalla passeggiata degli anconetani- riferisce- abbiamo avuto sin dai primi tempi una frequentazione assidua, di tanti cittadini e lavoratori, provenienti da uffici e enti in quella che era considerata la zona nuova di Ancona negli anni successivi al terremoto. Impiegati e funzionari della SIP (poi Telecom), del Provveditorato agli Studi Marche-Umbria, della Direzione interregionale dell’Enel, di alcuni Uffici della Regione, e poi nel tempo del Comando dei Vigili del Fuoco, della Questura e altri ancora. Comprai gli spazi in un edificio di nuova costruzione, allargandoci successivamente, pensando in via prioritaria al settore del bere pre- e post-dinner, ma senza escludere i servizi di caffetteria e di piccola ristorazione (attiva tutti i giorni nella saletta al piano superiore). Nel tempo tante cose sono cambiate, molti uffici si sono spostati, ma la nostra clientela affezionata è rimasta, con nuove generazioni che si sono avvicendate”. I 50 anni del Liz Bar Enzo e la sua famiglia hanno voluto festeggiarli invitando i clienti, gli amici e tutti i Sindaci che si sono alternati in questo lungo periodo ( Trifogli e Del Mastro, da tempo scomparsi, erano clienti affezionati) e che hanno risposto con affetto e simpatia alla chiamata. Una bella festa che ha visto tra gli ospiti una versione contemporanea di Liz Taylor, alias Valentina Conti, nota editrice e cliente affezionata che nell’occasione ha dedicato alla famiglia Chionne una pubblicazione intitolata “Cinquant’anni di spirito” con contributi e testimonianze.

Tornando dove tutto è cominciato, si evidenzia che fu davvero una bella sfida quella del nuovo American bar aperto negli anni Settanta dai giovani coniugi che si erano conosciuti lavorando assieme in una struttura ricettiva abruzzese: “negli anni successivi all’inaugurazione- ricorda ancora il signor Chionne- quando ancora non esistevano i cellulari e neanche il pc ci allargammo e ci inventammo con mio figlio le business room, con lavagne luminose, diapositive e altri dispositivi: la voce si sparse e arrivava tanta gente, anche da fuori.”

Chef barman nei migliori hotel della riviera abruzzese-marchigiana nella prima parte della sua carriera, vincitore fin da giovanissimo di prestigiosi premi in Italia e all’estero (nel 1968 a S. Vincent quale barman più giovane d’Italia ), il titolare del Liz ha svolto per trent’anni attività di docenza in istituti alberghieri e altre sedi, a diversi livelli, su incarico della Confcommercio di Ancona, ricoprendo anche l’incarico di esperto per pubblici esercizi nella Commissione R.E.C. e ricevendo numerosi altre proposte e riconoscimenti, non ultima la civica benemerenza dorica due anni fa: “Ancona a dire il vero, l’ho fatta conoscere prima degli altri in Italia e nel mondo, partecipando a campionati e altri eventi dell’ Associazione internazionale Barman. Al Liz soddisfiamo i gusti dei nostri clienti con tutti i classici del bere – commenta con gli occhi che brillano- ma anche con una serie di creazioni mie, quali i cocktail “Fisarmonica” (un mix impreziosito dal liquore Aurum), che si ispira allo strumento principe della manifattura musicale marchigiana, con il quale vinsi un premio e che ancora oggi piace a molti, “Young”, con il quale conquistai un secondo premio, “Felicità” (arrivato prima della celebre canzone), “ Italia 1990” e altri ancora. Chi vuole bere leggero può optare per un long drink, che ha un più basso contenuto alcolico, per chi ci chiede invece del vino abbiamo a disposizione un wine corner”. Alla domanda se esiste competizione tra le categorie dei barman e dei sommelier Enzo scuote il capo: “operiamo in due contesti diversi- dice- i colleghi si occupano sostanzialmente di abbinare i vini con i pasti nei ristoranti, e poi ci sono le degustazioni nelle enoteche; noi barman tradizionalmente ci occupiamo dei drink che precedono e seguono i pasti, per lo più in ambito alberghiero ma non solo”. Professionalità ed eleganza, le cifre del mestiere, che richiede anche estrema correttezza nel trattare con il cliente, il quale -sottolinea- non va mai incoraggiato ad esagerare, anzi. Ciascun drink rispetta determinati parametri alcolici, tali da non indurre uno stato di ebbrezza. Riguardo ai giovani, il consiglio è di restare nei limiti: “in genere- spiega – non sono i drink acquistati nei locali ad alzare il tasso alcolico, compromettendo la lucidità alla guida, ma le bottiglie comprate nei supermercati e svuotate senza criterio, spesso prima di iniziare la nottata”. Tanti, tantissimi i clienti che hanno goduto dell’ospitalità del Liz Bar, locali e di passaggio, personaggi del cinema e dello spettacolo, dello sport e della politica, trovando in Enzo, nel figlio Alessandro e nelle loro sempre attive e puntuali consorti, una accoglienza curata e amichevole.

Lo slogan della casa? Cin Cin Evviva! Espressione semplice ed immediata con la quale i Chionne augurano lunga vita ai loro clienti e amici e tanti altri anni piacevoli insieme al Liz Bar.

Federica Zandri

Nuovi arredi e luci, verde e sobrietà: ecco il nuovo Corso

Nuovo volto a Corso Garibaldi e all’asse “da mare a mare”, nuove luci, verde. Arredi sobri e una precisa intenzione di non stravolgere l’aspetto originario e il contesto architettonico di pregio, di rinnovare “in punta di piedi” con uno stile contemporaneo che riqualificherà il tratto compreso fra Piazza della Repubblica e Piazza Cavour, con un’attenzione particolare alla connessione con piazza Stamira attraverso via Castelfidardo (che sarà interessata dalla riqualificazione in un secondo stralcio).
Il progetto, messo a punto dai tecnici dei Lavori pubblici e dal consulente arch. Riccardo Piacciafuoco e sottoposto alle categorie economiche, non punta semplicemente a inserire singoli elementi di arredo e piante nel principale corso della città da mesi liberato dalle vecchie isole di ferro, ma intende creare una nuova dimensione urbana dell’asse “da mare a mare” dove ci si incontra, si passeggia, si vive il centro dalle Muse – gli arredi sono stati pensati in continuità con quelli di piazza della Repubblica – al Passetto.
L’idea alla base della riqualificazione è proprio quella di creare zone di sosta, senza trascurare l’elemento luce perché una città vive sia di giorno che di sera: per questo sono previsti led a luce variabile che si propaga sia da sopra sia da sotto il lampione.
I nuovi arredi saranno composti da 27 panchine di pietra sinterizzata (polvere di pietra con resine) e legno; di queste 6 presentano lo schienale, 7 sono composte da sedute bifronte (senza schienale) e 14 composizioni ad L (seduta con schienale e piccola penisola). Le nuances tenderanno al colore chiaro, mentre la zona delle sedute sarà lignea. Le panchine saranno inoltre munite di piedini in grado di azzerare la leggera pendenza del Corso Garibaldi, che in alcuni punti è pari a circa il 5%. Sia legno che pietra saranno trattati con vernici antigraffiti.
Grande spazio sarà riservato al verde: il progetto prevede 27 nuovi alberi, in particolare sono state scelte le specie pyrus calleryana (comunemente noto come ‘pero da fiore’), con il fiore colore bianco, e lagerstroemia, le cui fioriture rosse perdurano per circa 6 mesi; l’altezza media di questi fusti non supera i 7 metri. Le piante sono state selezionate tenendo in considerazione manutenzione, dimensione, venti e condizioni climatiche, evitando quelle allergizzanti.
Sono inoltre previsti 27 lampioni, 14 cestini alternati e 54 fioriere (di cui 27 per composizioni con alberi e 27 per composizioni floreali con lampione).
La collocazione non sarà in parallelo, ma procederà con elementi ricorrenti in ordine diagonale.
Quali saranno i tempi di realizzazione del progetto, del costo complessivo di 345 mila euro? Il prossimo mese si andrà alla progettazione definitiva e nel corso dell’estate i cittadini potranno assistere a una continua composizione degli arredi. Il termine dei lavori previsto è la fine dell’estate, presumibilmente in concomitanza con la tradizionale festa del mare che cade fra agosto e settembre, anche se la piantumazione dovrà slittare per motivi climatici.
Un particolare servizio di manutenzione e di innaffiamento, da incrementare nei mesi estivi, sarà organizzato per mantenere alto il livello di decoro.

Cremazioni in aumento, in arrivo il nuovo impianto

In Italia si ricorre sempre più spesso alla cremazione: nel 2023 quasi 4 persone su 10 hanno optato per tornare a cenere, superando le 250 mila cremazioni in tutto lo stivale.

E il trend si riflette sul capoluogo di regione: ad Ancona dal 2010 al 2024 le cremazioni sono passate dal 9% al 44%. In altre parole, su 1769 decessi, sono 778 coloro che hanno deciso di optare per il proverbiale motto ‘cenere eri e cenere tornerai’.

Alla base del nuovo trend un vero e proprio cambio di sensibilità, ormai scevro dalla tradizionale sepoltura e relative spese a carico dei posteri. Con la cremazione, invece, gli eredi saranno esonerati da incombenze burocratiche e oneri fra manutenzioni e decoro.

Step e costi del progetto

Per rispondere a quella che a tutti gli effetti sta diventando un’indicazione di natura sociale, in questi giorni è in fase di gara l’appalto per la realizzazione del nuovo impianto di cremazione, per un valore totale pari a 2,5 milioni di euro. L’impianto sarà realizzato all’interno del Cimitero di Tavernelle e sarà operativo il prossimo anno. Rendering alla mano, la nuova struttura sorgerà dietro all’attuale Casa del Commiato; qui, in futuro, si prevede di ubicare anche il Giardino della Memoria, luogo indicato – ma non obbligatorio – per disperdere le ceneri in natura.

Stando alla road map, le prime cremazioni potrebbero essere effettuate già da metà 2026. In un primo momento sarà attiva una sola linea di cremazioni, ma l’obiettivo è quella di raddoppiarla: già con una linea di cremazione,  ipotizzando 12 ore di attività al giorno, lavorando con doppi turni sei giorni a settimana (dal lunedì al sabato), l’impianto potrebbe arrivare a sfiorare le 3 mila cremazioni all’anno.

Zero problemi infine dal punto di vista della salute: gli uffici tecnici fanno sapere che il percorso di realizzazione dell’impianto di cremazione è stato gestito, come da prassi, con un confronto con ARPAM e con l’Area Ambiente della Provincia di Ancona in sede di conferenza di servizi; il futuro impianto a Tavernelle, grazie a sistemi avanzati di trattamento e depurazione dei fumi, nonché di monitoraggio e controllo automatico, garantirà il pieno rispetto della legislazione in materia di emissioni in atmosfera.

Obiettivi e prospettive

“Quella dell’impianto di cremazione è una risposta prima di tutto umana: al momento, infatti, per cremare le salme dei propri cari bisogna raggiungere altri centri operativi nel territorio marchigiano, se non addirittura fuori regione – spiega l’Assessore ai Lavori Pubblici Stefano Tombolini, che continua – non da ultimo questa struttura va anche letta sotto il profilo economico: contiamo di rientrare dell’investimento, per il quale al momento l’Amministrazione comunale deve accendere un mutuo, nel giro di circa 5 anni: stando al trend di circa il 40% di cremazioni sul totale dei defunti, potremmo registrare utili a partire dal sesto anno”.

E gli utili si riverseranno sempre sul fronte cimiteriale: l’Amministrazione comunale, infatti, utilizzerà i fondi derivanti dall’impianto di cremazione per opere di manutenzione all’interno dei cimiteri dorici, senza dover attingere dalle casse comunali.

Costi per la cremazione

È ancora al vaglio dell’Amministrazione comunale il tariffario per la cremazione nel nuovo impianto a Tavernelle: quel che è certo è che i costi potrebbero variare fra non residenti e residenti ad Ancona, con un leggero sgravio per questi ultimi. Inoltre sarà possibile conferire sia salme sia resti mortali.

Filarmonica Marchigiana e Amici della Musica per la stagione 2025

Pronti nuovamente a vivere le emozioni della musica dal vivo. Con il supporto del Comune, Ancona Classica lancia il cartellone 2025, realizzato grazie alla già collaudata collaborazione tra gli Amici della Musica Guido Michelli (AdM), la più affermata realtà musicale anconetana, e la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana, l’Istituzione Concertistica Orchestrale di riferimento per la regione, una collaborazione che continua ad essere sostenuta dall’Università Politecnica delle Marche e ad avvalersi della presenza di Spaziomusica – Ancona Jazz Festival.

Saranno dieci gli appuntamenti, cinque della FORM e cinque degli Amici della Musica, che dal 22 gennaio all’8 maggio, uniscono la loro offerta artistica con solisti, direttori e gruppi da camera di grandissimo prestigio al Teatro delle Muse, allo Sperimentale, e, novità per il 2025, nell’Aula Magna d’Ateneo alla facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche.

Il cartellone è caratterizzato dalla presenza di 3 artisti in residenza: il direttore e pianista Alexander Lonquich (22 gennaio), il direttore e violoncellista Luigi Piovano (29 marzo), il pianista Filippo Gorini (9 febbraio). Gli altri appuntamenti, tutti di grande caratura, omaggiano il mondo del cinema e della danza e attraversano i suoni del giorno della memoria, le affascinanti musiche russe, l’eroismo di Beethoven e la riscoperta di compositori americani di diversa estrazione. Oltre ai solisti e ai direttori già citati, all’interno del ricco programma si alternano il trombone solista dei Wiener Philharmoniker Enzo Turriziani, il maestro svizzero Matthias Bamert, compositore e direttore d’orchestra di fama internazionale che si esibisce per la prima volta in Italia, Albrecht Mayer, oboe solista dei Berliner Philharmoniker, il direttore Roberto Molinelli, due musiciste anconetane, Chiara Burattini al violoncello e Martina Giordani al pianoforte, il pianista Emanuele Arciuli, il Quartetto Eos, Premio Farulli nel 2018, e la violoncellista Ludovica Rana.

Ospite d’eccezione il premio Oscar Nicola Piovani (6 febbraio), protagonista di un evento riservato esclusivamente all’Università Politecnica delle Marche con una parte dei posti offerta a chi sottoscrive l’abbonamento FORM per la stagione sinfonica di Ancona.

I biglietti e gli abbonamenti (separati per il cartellone FORM e per quello Amici della Musica) possono già essere acquistati alla biglietteria del Teatro delle Muse. Info: 071/52525, biglietteria@teatrodellemuse.org .

I concerti degli Amici della Musica avranno inizio tutti alle 20.30 (tranne quello del 9 febbraio, in programma per le 17.30) e saranno al Teatro Sperimentale.

Anche i concerti della FORM avranno inizio alle 20.30, con l’apertura al Teatro delle Muse e successivamente 2 appuntamenti nell’Aula Magna d’Ateneo (28 gennaio e 6 febbraio) e 2 al Teatro Sperimentale (7 marzo e 8 maggio).

Info e biglietti

Info FORM: www.filarmonicamarchigiana.com

Info Amici della Musica Guido Michelli: www.amicimusica.an.it

Biglietteria Marche Teatro (Teatro delle Muse) martedì e mercoledì dalle 9.30 alle 14.30; giovedì, venerdì e sabato dalle 15.30 alle 19.30 (in caso di spettacolo serale, apertura continuata fino all’orario di inizio spettacolo) – tel. 071 52525 | biglietteria@teatrodellemuse.org.

Biglietteria Teatro Sperimentale: aperta la sera del concerto da un’ora prima dello spettacolo

Vendita on-line abbonamenti e biglietti su www.vivaticket.com

L’eredità di Umberto Grati, artista gentile e senza confini

IL PERSONAGGIO Uno sguardo leggero e benevolo sulla vita, ridisegnata dalla sua matita magica, guidata da una mano sempre in movimento, da un intuito e da un talento fuori dal comune. Questa l’immagine che resta nella memoria e nel cuore di chi ha conosciuto Umberto Grati, artista nato e vissuto ad Ancona e scomparso il 30 novembre scorso dopo una breve malattia, lasciando desolata la comunità artistica e i suoi tantissimi amici.

Pittore,  illustratore e grafico instancabile,  dotato di una cifra riconoscibilissima in ogni sua singola creazione e sempre animato da uno spirito curioso, “Umb” aveva la straordinaria capacità di affiancare al genio artistico la capacità artigianale: “Il segreto è nella manualità” diceva, da autentico umanista, non abdicando mai, in assoluto, al disegno manuale in favore delle moderne tecnologie, che pure utilizzava nel suo lavoro. Lo si incontrava ogni mattina al Viale della Vittoria, con il suo giubbetto di pelle invecchiata, il suo cappello a falda, attraversare a piedi la città (oppure in moto nella bella stagione) per raggiungere il suo studio nel centro storico, il suo spazio magico dove- nel silenzio o sulle note quiete di qualche brano jazz- radunare le idee, dare seguito all’ispirazione e creare di volta in volta, negli anni, le sue opere: progetti e illustrazioni su commissione, principalmente, e una serie infinita di dipinti di piccole e grandi dimensioni su carta, tela e legno, utilizzando svariate tecniche – tutte amate dall’artista che si è divertito a tratti anche con la scultura- quali olio, acrilico e acquerello, tempera e tecniche miste.

Un diploma di scuola superiore presso l’Istituto Nazionale d’Arte di Ancona nel 1982 e una laurea presso l’Istituto di Belle Arti e Restauro di Firenze nel 1984, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, Umberto Grati si è fatto presto conoscere bene al di là dei confini locali e regionali, lavorando- senza mai lasciare fisicamente la sua città che amava profondamente- come grafico e illustratore indipendente per una serie di clienti, tra i quali EMI Italia e Virgin nel settore musicale, Feltrinelli, Sperling & Kupfer, Rizzoli e Mondadori tra gli editori di libri, La Stampa e Il Sole24Ore,  ARCI, la Provincia di Milano e il Comune di Ancona tra i clienti istituzionali; JW Thompson, Pirella e le agenzie pubblicitarie Saatchi  e RAI radiotelevisione italiana. Come pittore e illustratore versatile, ha collaborato con direttori artistici su progetti editoriali per riviste settimanali, mensili e quotidiane. Dalle “vignette” realizzate per la popolare Settimana Enigmistica alle illustrazioni per l’autorevole il Sole24Ore, il suo genio, la sua arguzia e il suo stile inconfondibile sono entrati nella case degli italiani, incuriosendo, facendo interrogare, riflettere, sorridere e -perché no?- sognare i lettori anche attorno agli argomenti più improbabili, quali quelli finanziari. Altrettanto si può dire per le sue celebri locandine, realizzate per i più importanti festival anconetani dagli anni Ottanta in avanti, quando le affissioni erano lo strumento principe della comunicazione e della pubblicità: ebbene non era raro vedere persone per strada incollate davanti ai suoi disegni, affascinate dalla loro carica visionaria, dall’uso del colore con le sue trasparenze e dalle figure, fluide, morbide, leggere, come in volo. 

Un artista prolifico ma anche un operatore culturale attivo e generoso, che ha animato la vita associativa del capoluogo, partecipando e a volte promuovendo e co-organizzando iniziative in ogni ambito, dalle mostre d’arte, al teatro, alla musica, alla lettura, insieme alla sua compagna di vita Gemma, con la quale condivideva i suoi tanti interessi.

Dai tanti – artisti e non- concentrati nell’ autoaffermazione e nella spettacolarizzazione della proprie carriere, Umberto Grati, con la sua mitezza e la sua discrezione, era distante anni luce: refrattario alla conflittualità, alle sfide, allo spirito competitivo, era al contrario incline alla ricerca dell’armonia, alla pacificazione e ad una convivenza piena di grazia e bellezza tra gli esseri viventi. Con una sorprendente inclinazione a cogliere gli aspetti umoristici, il “buffo” che c’è nella vita, trasfigurata nella sua visione umanissima e perspicace. Proprio in ultimo, lo hanno sentito dire parole di conforto per gli altri, per i suoi cari, per la sua amata figlia Eva, venticinquenne e già affermato ingegnere aerospaziale: “la mia (di artista ndr) è una bellissima missione. E la gioia degli altri mi fa felice, quindi anche io lo sono. Non sarei mai capace di procurare tristezza, malumore e conflitto, non è nella mia natura. La mia prima gioia è vederla negli altri, negli amici, in chi mi vuole bene”.

Un incontro con Umb, di qualsiasi tipo– ha scritto di lui l’amico Ubaldo Stecconi nel giorno del funerale- è sempre stato un privilegio. Poter vedere assieme a lui il suo mondo poetico dove è sempre carnevale. Abbiamo tutti ricevuto il dono della sua amicizia, del suo modo di fare sempre garbato e rispettoso, e della sua arte. Quindi siamo tristi e smarriti, sì, ma dobbiamo sentirci anche privilegiati di aver ricevuto il dono di conoscere Umberto”. Un privilegio, sì, avere respirato il mondo poetico di Umberto, fatto di immagini preziose che hanno illuminato luoghi, momenti, concetti tra i più diversi e a volte ostici eppure, grazie a lui, familiari. Conservando quella sensazione di serena accettazione della realtà, della vita che in sé contiene anche la fine della vita stessa, senza strappi, senza proclami, senza vittimismi. L’eredità che ci lascia Umberto Grati, con le sue opere esposte nel tempo ad Ancona, Milano e in altre sedi, è densa di contenuti, artistici e umani che le istituzioni e la comunità culturale sapranno – lo auspichiamo- valorizzare e fare conoscere anche alle nuove generazioni.

Federica Zandri

Galleria di immagini

Per chi desiderasse approfondire nel frattempo, il sito è www.gratidesign.it

Luci, acqua e nuova pietra disegnano piazza della Repubblica

Tornerà ad essere un ponte tra la città e il suo mare la nuova piazza della Repubblica, che vedrà la luce grazie ai lavori in programma per il 2025. La proposta progettuale su cui si baserà la gara di appalto dei lavori, la cui prima fase della gara di appalto è prevista per il 28 gennaio, si basa sulla valorizzazione della funzione fisica di collegamento della città con il suo scalo storico, ma anche, in egual misura, sulla volontà di ricucire le memorie storiche e il contemporaneo.

Questo sarà reso possibile dallo sviluppo di una serie di dettagli architettonici e urbanistici, primi fra tutti una nuova pavimentazione capace di disegnare i percorsi pedonali e carrabili contemporanei e di recuperare la trama storica che li ha indirizzati nel tempo, una illuminazione che enfatizzerà gli spazi di stazionamento pedonale e di passaggio e anche gli edifici storici che delineano la forma della piazza, una proposta di arredi di design funzionali a unificare e conferire carattere al volto della piazza, un percorso d’acqua che dall’ingresso allo Scalo vittorio Emanuele culmina in una fontana all’ingresso del porto.

La “forma” della piazza

Ai bordi del rione San Pietro, piazza della Repubblica è il collegamento principale con l’adiacente rione Capodimonte. Di forma trapezoidale, con una superficie di circa 3800 metri quadrati, e prossima allo scalo Vittorio Emanuele del porto, è punto di intersezione dei principali assi viari urbani: è delimitata a ovest, parallelamente alla linea di costa, da via XXIX Settembre/via dell’Appannaggio e via della Loggia; sul lato opposto, verso il nucleo urbano, è raccordata con Via Gramsci e con Corso Mazzini e Corso Garibaldi, entrambi pedonali. Sui lati Nord e Sud si fronteggiano il Teatro delle Muse e la Chiesa del Santissimo Sacramento. L’area antistante al teatro delle Muse è oggi parzialmente pedonale e a seguito degli ultimi interventi di 2024 è stata rimossa la pensilina dei bus posizionata al centro. Gli stalli per i taxi sono stati posizionati di fronte al palazzo della Rai, dove presumibilmente rimarranno a seguito dell’intervento.

Le immagini storiche della metà del 1800 mostrano quanto questo accesso dal mare verso la città attraverso la piazza, per il suo carattere scenografico, fosse utilizzato dalle massime personalità del tempo. “Il progetto attuale – si legge nella relazione dei progettisti – è finalizzato a riproporre questo contatto visivo tra il mare e il tessuto cittadino che nel corso del tempo è andato perso”.

Re Vittorio Emanuele II che entra ad Ancona 1860

I lavori

Nella sua fase sperimentale l’opera, il cui costo complessivo è pari a 2,1 milioni di euro, è cominciata nell’estate 2024, in vista dello svolgimento del G7 Salute ad Ancona. L’intervento, inserito nel programma triennale delle opere pubbliche, è uno dei più connotanti all’interno del programma di governo 2025. È, infatti, uno dei principali impegni assunti dall’Amministrazione comunale.

L’obiettivo dell’intervento di riqualificazione, che si fonda sull’analisi dell’evoluzione storica (in particolare sulla carta topografica del 1844 del Grassellini), è quello di raggiungere la completa fruizione dello spazio da parte dei pedoni e la piena valorizzazione del monumentale Teatro delle Muse, rendendo piazza della Repubblica fortemente rappresentativa dell’immagine del capoluogo regionale.

La riorganizzazione della viabilità renderà esclusivamente pedonale lo spazio davanti al teatro, come avviene nella maggior parte delle città. Infine, ma non per ultimo, il progetto prevede un collegamento visivo immediatamente percepibile tra Corso Garibaldi e il mare ed esalta la presenza degli edifici storici affacciati sulla piazza.

La nuova progettazione garantirà la permanenza delle funzioni già presenti, come le aree esterne dei bar, gli stalli per gli scooter, l’area taxi e gli accessi dei mezzi di consegna di scenografie e arredi teatrali e, al contempo, incentiverà la funzione aggregativa anche con nuove attività all’aperto, come mostre e allestimenti temporanei, letture all’aperto e altre iniziative.

Sono, infine, state inserite piste tattilo-plantari LVE, in modo da poter mantenere inalterato il disegno della pavimentazione alla base dell’intervento. All’interno dell’area di intervento sono state inserite alcune mappe tattili, posizionate strategicamente.

Rendering della nuova piazza della Repubblica

La pavimentazione e gli arredi

L’analisi del ricco archivio fotografico ha consentito di individuare i tipi di pavimentazione utilizzati nella storia e la tipologia di posa e, quindi, di rivisitare le soluzioni storiche in chiave contemporanea. I materiali principali saranno la pietra arenaria, la pietra d’Istria e la pietra di Apricena. Per evidenziare la trama storica saranno creati segni a terra attraverso fasce composte da lastre di pietra d’Istria bianco-avorio resa opaca. In alcuni punti la fascia a terra diventerà elemento tridimensionale creando sedute e punti di stazionamento lungo i percorsi e ai bordi della Piazza.

Il progetto per la riqualificazione urbana è accompagnato da una proposta di arredi di design, pensati per armonizzare e unificare il volto della piazza. Nel dettaglio saranno presenti panchine e fioriere in conglomerato bianche e panchine rivestite in pietra d’Istria. L’idea è stata quella di selezionare la forma dell’arredo in base alle diverse funzioni e spazi. La zona di percorrenza dello scalo Vittorio Emanuele, disegnata e delimitata dal basamento in pietra del “palazzo RAI”, accoglierà degli arredi monolitici in pietra e cemento. Lo spazio pedonale di forma quadrangolare a fianco della Chiesa del Sacramento prevede arredi di forma circolare.

Fontana e linea d’acqua

Un ampio spazio lastricato che permette la percorrenza pedonale sullo Scalo Vittorio Emanuele sarà segnato da una larga fascia in pietra d’Istria, traccia dell’edificato storico. Al centro della fascia, una linea d’acqua, che – si legge nella relazione progettuale – “si perde nell’orizzonte del Porto”, terminerà in una fontana lineare confinata tra due setti in pietra.

La nuova illuminazione

Riconoscendo la valenza architettonica e la potenzialità della piazza come luogo di aggregazione, si è pensato alla luce come componente integrante dell’arredo e delle nuove aree. L’illuminazione sarà di due tipi: il primo più visibile ed evocativo, il secondo più nascosto e funzionale. Si avranno quindi illuminazioni puntuali che enfatizzano gli spazi di maggiore stazionamento pedonale e raccontano i percorsi di passaggio e proiettori sotto le gronde degli edifici che circondano la piazza.

Lampioni di design sono previsti in corrispondenza della fascia che evidenzia le tracce del costruito storico e accompagna la passeggiata dal corso al mare. Ad enfasi delicata della linea d’acqua che scende lungo via vittorio Emanuele si è optato per piccoli faretti a incasso nella pietra. Nella nuova area funzionale a fianco alla chiesa, le sedute circolari saranno arricchite dall’illuminazione lineare con profilo nascosto sotto seduta.

È stato inoltre previsto un sistema di gestione smart per creare scenari di illuminazione personalizzabili a seconda delle occasioni.

A cura della redazione

Capitale degli studenti fra Erasmus e Campionati Universitari

Doppio appuntamento per la città di Ancona da segnare in agenda nel 2025: ad aprile gli Erasmus Generation Meeting e a maggio i Campionati Nazionali Universitari.

Dopo Portogallo, Bucarest e Siviglia sarà Ancona ad ospitare gli Erasmus Generation Meeting (EGM), un evento di respiro internazionale che, dal 3 al 6 aprile 2025, sbarca per la prima volta in Italia. Dopo aver vinto a mani basse contro la capitale tedesca (Berlino ha ceduto sotto i colpi della dorica vista la percentuale schiacciante di oltre l’80% di preferenza), ad Ancona arriveranno circa 1500 partecipanti fra studenti, coordinatori e volontari. Come tutti i grandi progetti, anche EGM è un iceberg: tanto il lavoro sottotraccia che si protrae da circa due anni, da quando cioè era stata presentata la candidatura. Poi l’ufficialità arrivata a marzo dello scorso anno: il capoluogo marchigiano ospiterà un evento senza precedenti, confermando ancora una volta la vocazione all’accoglienza e all’aggregazione universitaria. E da allora sono stati effettuati molti sopralluoghi per fare dell’ospitalità il fiore all’occhiello del progetto di internazionalizzazione, non ultima l’overview di Ava Ghasemi, Capo Organizzatore EGM, e di Rita Dias, Presidente di Erasmus Student Network International, che per un paio di giorni hanno perlustrato studentati e location.

Target di riferimento: ragazzi cosmopoliti fra i 18 e i 30 anni. Ma attenzione: l’occasione è propizia anche per promuovere il nome della città di Ancona a livello turistico. Già da oggi, infatti, le strutture ricettive hanno registrato anticipi o prolungamenti di soggiorno, come a dire ‘Bene l’Erasmus, e già che ci sono mi fermo un po’ di più’.

Da segnare in agenda anche la settimana a cavallo fra maggio e giugno: dal 25 maggio al 1 giugno, Ancona ospiterà i Campionati Nazionali Universitari (CNU), di cui a giorni saranno noti i programmi nel dettaglio. Un solco già tracciato, quello dell’accoglienza e dell’integrazione universitaria, che nel 2025 godrà di conferme e nuove ispirazioni.

Nicoletta Canapa

S.O.S. Bussola per i giovani e le famiglie del Piano

Con il progetto denominato S.O.S. Bussola, Sostegno orientamento Scolastico, l’Istituto Salesiano di Ancona, in partenariato con il Comune di Ancona, Caritas Diocesana, Casa delle Culture, Liceo Classico Rinaldini, AST Dipartimento Dipendenze – Orto del Sorriso, Pgs Orsal, Cgs Dorico, Parrocchia S. Famiglia, al fine di costituire un punto di attenzione ai minori e alle famiglie Interventi nell’arco dei 3 anni previsti dal progetto per il sostegno alla genitorialità, la creazione di un punto di ascolto psicopedagogico per famiglie e preadolescenti, servizi di prevenzione contro la dispersione scolastica quali doposcuola, apertura di libreria pubblica, laboratori per l’acquisizione di capacità di base.

destinatari diretti del progetto sono bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni di etàa rischio dispersione scolastica e ulteriori problematiche. “L’obiettivo – sottolinea Don Giampiero De Nardi Parroco dell’Opera Salesiana di Ancona – è quello di seguire tra i 200 e i 250 minori attraverso le attività progettate, coinvolgendo un centinaio di collaboratori operanti da lungo tempo nella rete, adeguatamente formate, psicologi e psicoterapeuti e volontari delle associazioni partner. A questi vengono aggiunte le 50 famiglie dei minori che usufruiscono sia del sostegno scolastico, sia di un sostegno psico-pedagogico. Le attività laboratoriali – spiega ancora Don Giampiero- si svolgeranno in contesti di piccoli gruppi (minimo 10 – massimo 25 unità) con professionisti e tutor supervisionati da psicologi e psicoterapeuti. Parte del lavoro sarà anche svolto in peer education per sostenere le relazioni e favorire l’implementazione delle competenze. Si prevede l’apertura di uno spazio di consultorio specializzato su tematiche adolescenziali per ragazzi e genitori”. “Il progetto – continua don Giampiero – nasce con lo scopo di potenziare il quartiere del Piano e di renderlo sempre più luogo di integrazione positività”.

Da 100 anni ad Ancona, attraversando epoche e contingenze storico-sociali complesse e in continuo mutamento, l’Istituto Salesiano ubicato nel sempre più cosmopolita quartiere del Piano, è sinonimo del prendersi cura della comunità, in particolar modo di bambini e ragazzi, coinvolgendoli in attività educative e di aggregazione a svariati livelli. Un ruolo fondamentale per il territorio, quello svolto dall’istituto di Corso Carlo Alberto che, negli anni – a partire dallo storico “oratorio” e con un ampio ventaglio di attività avviate nel tempo, quali le numerose attività sportive e ricreative, i cinecircoli giovanili, e la collaborazione con l’Informagiovani comunale etc- è riuscito a costruire una rete di servizi composta da famiglie e associazioni in stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale per favorire l’inclusione sociale, attraverso l’ascolto dei bisogni e dando puntuale risposta ai reali fabbisogni delle persone.

“Quello messo a punto dall’Istituto Salesiano è un progetto di grande respiro– spiega l’assessore alle Politiche giovanili Marco Battino. È rivolto ai giovani che si trovano in difficoltà, nelle diverse fasce d’età. Gli interventi sono focalizzati sulla prevenzione e sono diretti a incoraggiare forme diverse e personali di autonomia nel contesto della comunità. Il progetto dell’Opera Salesiana ha queste caratteristiche e si sposa perfettamente con gli obiettivi dell’Amministrazione: non a caso lo scorso anno ha riconosciuto ad essa un attestato di benemerenza per il servizio svolto alla comunità. Il servizio di doposcuola, il percorso laboratoriale per l’acquisizione delle abilità di base (lavorando sull’identità, sul dialogo e sulla comunicazione, sulla gestione delle emozioni etc), il sostegno alla genitorialità e la creazione di una rete di welfare stabile sono le linee principali dell’intervento nel suo complesso, che andrà a coinvolgere svariate centinaia di persone. Un progetto che ritengo di rilevante importanza anche per l’intero quartiere.”

Il Comune di Ancona ed in particolare il quartiere Piano-Archi – ricorda l’Assessore ai Servizi Sociali Manuela Caucci – è un territorio da sempre caratterizzato da una significativa presenza dei fenomeni migratori e ha registrato un aumento delle situazioni di marginalità e vulnerabilità. Le famiglie d’origine sono a volte in difficoltà nello svolgere il loro ruolo genitoriale ed hanno bisogno di un supporto costante, senza dimenticare che in molte situazioni la donna è relegata alla vita domestica e quindi non riesce a svolgere le attività quotidiane volte all’integrazione del nucleo all’interno della comunità anconetana. Con il progetto finanziato da Cariverona si potrà offrire nel prossimo periodo un sostegno calibrato e sistematico ai minori ed alle famiglie e favorire un migliore scambio all’interno e all’esterno”.

Diversi i tempi e le modalità nelle quali sono articolati gli interventi nell’arco dei 3 anni previsti dal progetto. Ad esempio, nell’intervento “Sostegno alle Famiglie nel ruolo genitoriale” volto a fornire ai genitori conoscenze e strumenti per acquisire la capacità di affrontare e risolvere problemi connessi alla crescita e all’ adattamento dei propri figli, sono riservate 80 ore annuali, delle quali 10 a famiglia per colloqui individuali e 15 per incontri di auto-mutuo aiuto.

Il finanziamento di 142.000 euro messo a disposizione attraverso un bando dalla Fondazione Cariverona che già in passato (2016) il progetto salesiano di creazione del Centro Diurno Il Faro, indirizzato a ragazzi dagli 8 ai 18 anni è un importante contributo e riconoscimento del lavoro svolto negli anni.

Federica Zandri