Cremazioni in aumento, in arrivo il nuovo impianto

In Italia si ricorre sempre più spesso alla cremazione: nel 2023 quasi 4 persone su 10 hanno optato per tornare a cenere, superando le 250 mila cremazioni in tutto lo stivale.

E il trend si riflette sul capoluogo di regione: ad Ancona dal 2010 al 2024 le cremazioni sono passate dal 9% al 44%. In altre parole, su 1769 decessi, sono 778 coloro che hanno deciso di optare per il proverbiale motto ‘cenere eri e cenere tornerai’.

Alla base del nuovo trend un vero e proprio cambio di sensibilità, ormai scevro dalla tradizionale sepoltura e relative spese a carico dei posteri. Con la cremazione, invece, gli eredi saranno esonerati da incombenze burocratiche e oneri fra manutenzioni e decoro.

Step e costi del progetto

Per rispondere a quella che a tutti gli effetti sta diventando un’indicazione di natura sociale, in questi giorni è in fase di gara l’appalto per la realizzazione del nuovo impianto di cremazione, per un valore totale pari a 2,5 milioni di euro. L’impianto sarà realizzato all’interno del Cimitero di Tavernelle e sarà operativo il prossimo anno. Rendering alla mano, la nuova struttura sorgerà dietro all’attuale Casa del Commiato; qui, in futuro, si prevede di ubicare anche il Giardino della Memoria, luogo indicato – ma non obbligatorio – per disperdere le ceneri in natura.

Stando alla road map, le prime cremazioni potrebbero essere effettuate già da metà 2026. In un primo momento sarà attiva una sola linea di cremazioni, ma l’obiettivo è quella di raddoppiarla: già con una linea di cremazione,  ipotizzando 12 ore di attività al giorno, lavorando con doppi turni sei giorni a settimana (dal lunedì al sabato), l’impianto potrebbe arrivare a sfiorare le 3 mila cremazioni all’anno.

Zero problemi infine dal punto di vista della salute: gli uffici tecnici fanno sapere che il percorso di realizzazione dell’impianto di cremazione è stato gestito, come da prassi, con un confronto con ARPAM e con l’Area Ambiente della Provincia di Ancona in sede di conferenza di servizi; il futuro impianto a Tavernelle, grazie a sistemi avanzati di trattamento e depurazione dei fumi, nonché di monitoraggio e controllo automatico, garantirà il pieno rispetto della legislazione in materia di emissioni in atmosfera.

Obiettivi e prospettive

“Quella dell’impianto di cremazione è una risposta prima di tutto umana: al momento, infatti, per cremare le salme dei propri cari bisogna raggiungere altri centri operativi nel territorio marchigiano, se non addirittura fuori regione – spiega l’Assessore ai Lavori Pubblici Stefano Tombolini, che continua – non da ultimo questa struttura va anche letta sotto il profilo economico: contiamo di rientrare dell’investimento, per il quale al momento l’Amministrazione comunale deve accendere un mutuo, nel giro di circa 5 anni: stando al trend di circa il 40% di cremazioni sul totale dei defunti, potremmo registrare utili a partire dal sesto anno”.

E gli utili si riverseranno sempre sul fronte cimiteriale: l’Amministrazione comunale, infatti, utilizzerà i fondi derivanti dall’impianto di cremazione per opere di manutenzione all’interno dei cimiteri dorici, senza dover attingere dalle casse comunali.

Costi per la cremazione

È ancora al vaglio dell’Amministrazione comunale il tariffario per la cremazione nel nuovo impianto a Tavernelle: quel che è certo è che i costi potrebbero variare fra non residenti e residenti ad Ancona, con un leggero sgravio per questi ultimi. Inoltre sarà possibile conferire sia salme sia resti mortali.

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