Ancona sostenibile con il Piano per la mobilità e i trasporti

Gran parte delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera avvengono per colpa del traffico, nelle aree urbane le emissioni che possono alterare il clima sono il 60-70 per cento rispetto al totale delle emissioni e la strategia da perseguire deve tendere a una riduzione del 55 per cento entro il 2030. Tre sono le leve fondamentali per lavorare in questo senso: lavorare sulle emissioni dei motori termici, agevolando l’elettrico soprattutto per il Tpl e modificando il riparto a favore del trasporto pubblico.

Per queste ragioni nasce il Piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS) del Comune di Ancona: uno strumento che individua la cornice generale, gli interventi e le politiche da attuare per il traffico, per il Tpl, per i parcheggi e per le soluzioni di mobilità alternativa.

Il Piano è stato approvato recentemente dalla giunta ed era stato in precedenza presentato a stakeholders, associazioni di categoria, ordini professionali e sindacati, ma anche associazioni ambientaliste e Consigli territoriali di partecipazione. L’iter in corso prevede la Valutazione ambientale strategica (Vas), l’approvazione definitiva in giunta, pubblicazione e approvazione in Consiglio Comunale.

Il PUMS del Comune di Ancona si pone in un arco temporale operativo pari a dieci anni: dal 2024 al 2034Il target è quello di passare dall’attuale 33 per cento di mobilità sostenibile (mobilità provata pedonale e ciclabile più Tpl) al 48 per cento. “Si tratta – spiega il sindaco Daniele Silvetti – di un progetto a lungo termine, ma estremamente pragmatico. Molte sono le innovazioni. Tra tutte, il ripristino della stazione marittima, in disuso da quasi dieci anni. Pensiamo ad Ancona come a una città che necessita di una particolare attenzione nei confronti della viabilità in ingresso, con un ruolo centrale del Tpl. Una dimensione altrettanto importante è quella della rete tra territori limitrofi. Non a caso alla conferenza stampa di presentazione del Piano ha partecipato anche il sindaco di Falconara Stefania Signorini insieme con il consigliere comunale delegato all’Urbanistica”.

“Il PUMS – afferma il vicesindaco e assessore alla mobilità Giovanni Zinni – serve per definire la strategia della transizione ecologica, aumentando il trasporto pubblico locale, considerato da questa Amministrazione comunale lo strumento principale per ridurre in modo sostanziale l’utilizzo delle auto private. Per far questo servono anche politiche tariffarie, minimi cambi di viabilità e interventi che tutelino i residenti e la sosta produttiva. La nostra direzione è quella di rendere perfettamente integrate le necessità delle attività economiche e produttive con quelle di chi vive il territorio, in modo compatibile con la sostenibilità ambientale, cioè riducendo l’inquinamento da traffico”.

 

Gli snodi principali del PUMS

Sono quattro gli snodi principali del PUMS, che impatteranno in modo significativo non solo sulla viabilità, ma anche sulla qualità della vita e sulla sostenibilità ambientale della città di Ancona: il nuovo anello filoviario, la riattivazione della Stazione Marittima, il cambio della viabilità in via Bocconi e in via Giannelli, agli imbocchi della galleria del Risorgimento, l’introduzione di alcune zone ad accesso controllato (ZAC), dopo la sperimentazione attuata su Portonovo. Tutte le azioni strategiche individuate nel PUMS saranno delineate con esattezza nei successivi piani attuativi di settore: il Piano urbano dei parcheggi, il Piano generale del Traffico Urbano, il Programma triennale del trasporto pubblico e il Biciplan.

 

Il nuovo anello filoviario

Il progetto dell’anello filoviario, finanziato con 6,5 milioni di euro dal Ministero dei Trasporti con un cofinanziamento del Comune di 700 mila euro, introduce ad Ancona una vera e propria rivoluzione della viabilità, garantendo la prospettiva di un passaggio reale e sostanziale al servizio di Tpl elettrico.

Servendo i punti di scambio con la viabilità esterna alla città proveniente da nord (Stazione ferroviaria) e da sud (piazza Ugo Bassi), questo anello sarà fondamentale per ridurre gli accessi delle auto private in centro e, in prospettiva, anche dei mezzi del trasporto extraurbano. Partendo da piazza Cavour, l’anello filoviario proseguirà verso corso Stamira, via XXIX Settembre, via Marconi, piazza Rosselli, via Giordano Bruno, piazza Ugo Bassi, viadotto della Ricostruzione, via Martiri della Resistenza, galleria Risorgimento, via Giannelli, piazza Cavour.

La novità fondamentale consiste nell’introduzione della tecnologia bimodale, che comporta cioè l’inserimento nel servizio filoviario di mezzi di nuova generazione con un’alta capacità di marcia autonoma, senza il contatto continuo con i fili, grazie a una batteria ricaricabile che consente autonomia per lunghi tragitti.

Il progetto dell’anello filoviario, infatti, risponde alle osservazioni del Ministero: la linea sarà riqualificata solo nei tratti che hanno già ricevuto il nulla osta per il trasporto filoviario, mentre per i due chilometri in cui la linea era stata precedentemente dismessa sarà utilizzata la batteria.

 

La riattivazione della Stazione Marittima

Dismesso dal 2015, con il PUMS si torna a riconsiderare il collegamento tra stazione centrale e stazione marittima fino a Fincantieri. Riutilizzando il sedime della ferrovia marittima, gli utenti del sistema ferroviario (nazionale, regionale e metropolitano) e gli utilizzatori della cerniera di mobilità del porto retrostante potranno raggiungere l’area portuale e il centro storico della città. Si propongono, quindi, l’utilizzo di modalità di trasporto alternative tra la Stazione e Fincantieri quali tram-treno, filobus e bus elettrico, da valutare con Regione, RFI e Autorità portuale.

 

Il cambio della viabilità in via Bocconi e nella galleria del Risorgimento

Il PUMS prevede anche la ridefinizione dei principali snodi della viabilità: per alleggerire la pressione sulle intersezioni sarà necessario fluidificare la circolazione negli incroci più critici del percorso di ingresso e uscita da piazza Cavour attraverso la galleria del Risorgimento.

Inoltre il PUMS comprende una modifica alla viabilità anche in via Bocconi, dove il restringimento a una corsia singola in uscita costituisce un tappo alla fluidificazione del flusso veicolare. La fermata del bus sarà dunque ricollocata in un’area limitrofa ma esterna all’attuale carreggiata, anche per garantire una fermata meglio attrezzata e in sicurezza, con la possibilità di mantenere su via Bocconi le due corsie in uscita dalla rotatoria.

 

L’introduzione della Zona ad accesso controllato

Sperimentata a Portonovo durante l’estate 2024, la Zona ad accesso controllato (ZAC), potrebbe essere estesa, dopo un congruo periodo di sperimentazione, anche in altre parti della città: qui, infatti, le zone ad accesso controllato individuate sono due: il Guasco e Capodimonte, che potrebbero essere ampliate o ridotte in base alle criticità riscontrate durante il periodo di sperimentazione.

 

Il PUMS e il nuovo Piano urbanistico generale della città di Ancona

Il PUMS diventerà anche strumento strategico di settore fondamentale, base per la redazione del nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale) della città di Ancona ai sensi della nuova Legge Regionale, che ne prevede l’approvazione entro dicembre 2027.

 

Margherita Rinaldi