LA PAROLA AI CONSIGLIERI – ANGELO TOMASSETTI

Angelo Tomassetti, Consigliere del Gruppo Consiliare PARTITO DEMOCRATICO

La gestione dei nuovi stalli blu a Palombina Nuova

Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale ho presentato un’interrogazione per comprendere la situazione relativa all’istituzione dei nuovi parcheggi a pagamento a Palombina Nuova. L’intervento, portato avanti dall’Amministrazione comunale tramite Ancona Servizi, ha sollevato numerose perplessità tra i cittadini, soprattutto per quanto riguarda tempi, modalità e criteri adottati.

In particolare, si segnala un evidente ritardo e una grande confusione nell’attivazione dei nuovi stalli blu. Nello specifico, sono stati istituiti circa un centinaio di parcheggi a pagamento a servizio della spiaggia di Palombina Nuova, distribuiti lungo le vie Flaminia, Mercantini e Costantini. La realizzazione della segnaletica orizzontale è avvenuta nei giorni 11 e 12 giugno, con messa in funzione immediata lo stesso fine settimana. Si è trattato dunque di un’attivazione fuori tempo massimo rispetto all’inizio della stagione estiva. Il posizionamento di due soli parcometri per una vasta area che comprende tre vie, non facilita inoltre il compito degli automobilisti. 

Fin qui, diciamo che si tratta di intralci fastidiosi, niente in confronto alla confusione prodotta nel rilascio dei permessi di sosta. Questi ultimi dovrebbero essere rilasciati ai residenti delle vie interessate e di quelle limitrofe alle strade con i nuovi stalli a pagamento. Non è così. Abbiamo letto e sentito dai numerosi interventi effettuati dal Comune e dalla stessa Ancona servizi che avrebbero diritto al permesso di sosta diverse vie di Collemarino, alcune delle quali a considerevole distanza dagli stalli in questione, come via Leonardo da Vinci, via Volta, via Ulpiani, via Eustachio, via Barducci e piazzale Romita, dove non esiste proprio alcuna residenza. Nel corso del mio intervento ho sottolineato la scarsa conoscenza del territorio e una negligenza nello svolgere un compito delicato e importante che interessa migliaia di cittadini bagnanti e residenti. La preoccupazione è che l’effetto della sperimentazione sarà che andare al mare a Palombina alla fine costerà di più degli anni passati. I bagnanti avranno mille difficoltà a trovare il parcheggio, i residenti vivranno quattro mesi da incubo, gli operatori saranno scontenti come negli anni passati. L’operazione parcheggio a pagamento non sarà servita a niente se non a far spendere soldi in più alle persone.

Ho fatto quindi notare che rispetto a questa soluzione esistono alternative, soluzioni diverse e forse definitive. A monte di via Redi di Palombina, per esempio, c’è un’area molto ampia, che potrebbe consentire la realizzazione di un grande parcheggio, già previsto dal piano regolatore. Con un intervento rispettoso dell’ambiente, magari prevedendo un parcheggio alberato adeguato, si potrebbe progettare un intervento risolutivo del problema rendendo la spiaggia degli anconetani un arenile ancora più attraente e appetibile, incentivando il turismo. Capisco benissimo le difficoltà che dovranno essere affrontate, perché niente è semplice, ma non prendere neanche in considerazione eventuali possibilità e soluzioni diverse, disinteressandosi di input e suggerimenti che provengono anche dall’opposizione, è a mio parere un modo miope di governare la città.

LA PAROLA AI CONSIGLIERI – FABIO MECARELLI

Fabio Mecarelli, Consigliere del Gruppo Consiliare FRATELLI D’ITALIA

Il volontariato civico per la rinascita dei borghi

La mia presenza in consiglio comunale è un punto di forza per i territori dei borghi.

Per anni dimenticati, questi territori vedono ora l’attenzione di questa Amministrazione, che intende realizzare progetti mirati allo sviluppo economico turistico e culturale dei borghi, interessando e coinvolgendo i cittadini e le associazioni nei progetti stessi.

Sarà proprio la stretta collaborazione tra Comune e cittadini la chiave di volta del progetto di valorizzazione e riqualificazione in questi territori. Nel breve saremo operativi con il volontariato civico nei borghi che vedrà un’associazione del territorio occuparsi di piccole manutenzioni e del mantenimento del decoro urbano.

Vogliamo ridare un identità a questi territori e farli diventare attrattivi sotto ogni aspetto, interessandoli anche come luogo per lo svolgimento di grandi eventi che mirano a far conoscere le bellezze dei borghi della città di Ancona.

C’è sicuramente la volontà di rendere più sicuri questi territori per quanto riguarda l’aspetto legato a emergenze di tipo sanitario, provvedendo a installare i defibrillatori e alla formazione dei cittadini per il loro utilizzo ai cittadini.

Il porto è il principale motore della città di Ancona, ma per questa Amministrazione anche i borghi rientrano nel progetto la Grande Ancona.

L’incredibile storia della sarta di Villarey che salvò i soldati nel ’43, ora in un libro

E’ una scrittrice veneta l’autrice dell’operazione narrativa che vede al centro la straordinaria storia di Alda Renzi Lausdei, la vedova anconetana che- novella Stamira- nel drammatico periodo bellico del 1943 si adoperò per salvare tante vite, rischiando tutto senza pensarci due volte come molte donne fanno. E come Stamira non potè raccontarla perché Alda è tra le oltre settecento vittime del rifugio antiaereo del carcere di Santa Palazia bombardato poche settimane dopo i fatti narrati.

Elena Pigozzi la storia della sarta “della (caserma) Villarey” l’ha scoperta per caso, nel periodo della pandemia quando di tempo a disposizione ce n’era e la fantasia non aveva confini, facendo ricerche nel campo del tessile e incappando nel saggio storico del professor Marco Severini “Fuga per la libertà”.

La vicenda:  subito dopo l’occupazione nazista di Ancona (15 settembre 1943), migliaia di soldati italiani vengono fatti prigionieri dai tedeschi: li attende la deportazione nei campi del Reich.   Alda Renzi Lausdei,  una sarta vedova, mamma di 4 figlie, che vive accanto alla caserma in cui vengono confinati i soldati, escogita un piano di fuga collettiva per salvare quante più vite possibili. Con l’aiuto delle donne che con lei lavorano nella struttura militare e della gente del posto, correndo terribili rischi, riveste i soldati chi con abiti femminili, chi talari, chi con tute da lavoro di operai, e nell’arco di un mese, ne salva centinaia (!!!) da un destino di dolore e di morte. Per una strana nemesi, Alda muore due mesi dopo sotto i bombardamenti dell’aviazione alleata.

Innamorata di questa incredibile storia di resistenza e resilienza, la scrittrice di Verona – insegnante e giornalista, autrice di altri romanzi e di un saggio, con uno sguardo sempre attento al femminile- ha voluto raccontarla con le modalità del romanzo storico, per intenderci il modello manzoniano

Presentato anche alla Mole di Ancona nei giorni scorsi da Simona Rossi, libreria Fogola e The Mole, alla presenza dell’emozionata scrittrice, il romanzo “Le sarte della Villarey” (Edizioni Mondadori) ha conquistato il pubblico e sta catturando l’attenzione degli anconetani, molti dei quali all’oscuro della vicenda. Dal Forum delle Donne del Comune di Ancona il romanzo è stato recepito con piena adesione, come straordinaria celebrazione della forza delle donne, sempre disponibili a mettersi in gioco per il bene comune e parimenti incrollabili portatrici di pace . Sempre, in ogni epoca. La storia intensa e commovente, ripercorsa nelle pagine del libro, riempie di orgoglio i familiari di Alda, scomparsa tragicamente insieme a due delle quattro figlie, ad altri parenti e vicini di casa e a tanti altri anconetani nel bombardamento del rifugio delle carceri, una tra le pagine più terribili della Storia di Ancona, ancora da raccontare, chissà, un giorno, con il toccante linguaggio della letteratura.

Federica Zandri

Metteresti in casa un materasso abbandonato? La campagna di Anconambiente contro il degrado

Un materasso sporco, consumato, piazzato al centro di una camera da letto elegante. Un’immagine d’impatto, volutamente disturbante, che diventa il cuore della nuova campagna lanciata da AnconAmbiente. Il messaggio è diretto: “E se lo abbandonassero a casa tua?”. Perché quello che non accetteremmo mai tra le pareti domestiche finisce troppo spesso per essere ignorato nello spazio pubblico.

La campagna, partita simbolicamente il 21 giugno – solstizio d’estate, giornata più lunga dell’anno e metafora di nuova luce e consapevolezza – mette al centro il tema del decoro urbano. Non più solo come questione estetica, ma come espressione concreta di rispetto, appartenenza e civiltà.

La scelta del materasso non è casuale. È il rifiuto ingombrante più frequentemente abbandonato sul territorio servito da AnconAmbiente. Portarlo nel cuore di una camera da letto pulita e raffinata, un luogo intimo, ordinato, che rappresenta la nostra idea di casa, serve a creare uno shock visivo e culturale. Nessuno ci dormirebbe sopra. Ma fuori, per strada, diventa “accettabile”. Il messaggio è chiaro: la città è casa tua. Trattala come tale.

Altro protagonista della campagna è un vecchio divano, logoro e fuori contesto, collocato nel centro di un salotto moderno e curato. Anche qui, l’invito è a immaginare di viverci accanto, di sedersi lì, ogni giorno. Una scena che risulterebbe inaccettabile tra le mura domestiche, eppure nelle nostre strade è diventata una triste abitudine. L’obiettivo della campagna è proprio questo: ribaltare il punto di vista e portare il senso del “privato” nello spazio pubblico.

La campagna arriva in un momento in cui tutti i Comuni gestiti da AnconAmbiente – tra cui Ancona, Fabriano, Sassoferrato, Cerreto d’Esi e Serra De’ Conti – hanno superato il 65% di raccolta differenziata. Numeri importanti, che permettono ora di alzare l’asticella: non più solo informazione tecnica, ma un vero e proprio cambio di sguardo. Il decoro urbano viene raccontato come patrimonio collettivo, segno tangibile di una comunità consapevole.

Nei mesi estivi, i territori serviti da AnconAmbiente diventano meta per migliaia di turisti. Chi arriva è attratto dalla bellezza del paesaggio collinare, dalla storia dei borghi, ma anche dal mare e dalle spiagge. Mostrare strade pulite, spazi curati e rifiuti gestiti correttamente non è solo un dovere civico, è anche una forma di ospitalità. Un modo per dire: “Benvenuti, qui ci prendiamo cura di ciò che abbiamo”.

La campagna ricorda che esistono alternative concrete all’abbandono. Il ritiro dei rifiuti ingombranti è gratuito e facilmente attivabile attraverso il numero verde 800.680.800 o dal sito www.anconambiente.it. Inoltre, ci sono i CentrAmbiente, luoghi attrezzati per conferire correttamente e senza costi divani, materassi e altri rifiuti ingombranti. Il messaggio pratico è efficace nella sua semplicità: È gratuito. È semplice. È doveroso.

Questa campagna sceglie di non puntare il dito, ma di coinvolgere. Non si limita a parlare di rifiuti, ma di relazioni, cultura, rispetto. Perché ogni strada, ogni piazza, ogni angolo della città racconta chi siamo. E prendersene cura è un gesto che parte da ciascuno di noi. Un materasso abbandonato non è solo un oggetto fuori posto. È un segnale. E oggi, più che mai, abbiamo bisogno di città che parlino di attenzione, dignità e convivenza.

Gabriele Costantini

IL PERSONAGGIO Stefano Cardellini: il geologo che ha dato voce alla nostra storia antica con la trilogia di Ankon

C’è un filo sottile, eppure fortissimo, che unisce la terra, le rocce e la narrazione epica. Un filo che Stefano Cardellini, geologo oggi, da pochissimo, in pensione, ha seguito con passione per dare vita a un progetto letterario: raccontare Ancona e le sue origini con la forza del romanzo storico. Dopo una lunga carriera nel Comune di Ancona e all’Ufficio per la Ricostruzione post-sisma della Regione Marche, è proprio dal suo lavoro che nasce la passione per la scrittura. “Dal mio lavoro che – spiega – guardando le rocce e il terreno, mi porta sempre a chiedermi: com’era in passato questo posto? E come potrebbe cambiare in un futuro?”.

Un giorno, racconta, si è ritrovato a fantasticare su una cartina topografica del Comune di Ancona, immaginando come poteva essere la morfologia del territorio ai tempi degli antichi Dori, e come l’uomo avesse inciso sul suo cambiamento. Così ha iniziato a pensare a Portonovo, alla falesia, e a come potesse essere cambiata nei secoli. “Portonovo doveva avere una conformazione simile all’attuale costa delle Due Sorelle perché le due frane che l’hanno cambiata, rendendola come la conosciamo oggi, non erano ancora avvenute. La falesia era molto più avanzata”. E da lì il passo verso la narrazione è stato breve: “E la città? Come era a quel tempo? Di sicuro poco più di un villaggio con poche case greche e molte capanne. Villaggi piceni e pochissimi abitanti. Come il porto, che ora si spinge fin quasi alla stazione, circoscritto sotto la collina del Duomo”.

Tra le opere di Stefano Cardellini spicca proprio Ankon, una trilogia interamente dedicata agli albori della storia della città di Ancona. Un progetto nato dall’amore profondo per la sua terra e dal desiderio di darle voce. “Ancona 2400 anni fa era tanto importante che batteva moneta e commerciava con l’Egeo, (nulla da invidiare a Roma che stava appena nascendo) e oggi è così poco considerata e conosciuta nonostante la sua storia. Quasi per rivalsa (di Roma hanno scritto in tanti ma di Ancona pochissimi), ho voluto romanzare la sua fondazione e gli anni successivi”.

Così, dopo anni di studi su testi storici – sugli usi e costumi di Siracusa, della Magna Grecia, dei Piceni, dei popoli dell’Egeo e dei Galli Senoni – ha costruito “un substrato veritiero sul quale far scendere il romanzo”. Dopo la fase di ricerca, è arrivata quella della progettazione delle storie e poi la scrittura.

La trilogia, che ha come protagonista Ares, racconta in tre tappe una grande epopea fondativa.

Il primo volume, ANKON, è ambientato nel 367 a.C., nella giovane colonia dorica dell’Adriatico, fondata vent’anni prima da esuli dissidenti, fuggiti dalla tirannide di Dionisio I, despota di Siracusa. Racconta “la lotta per la libertà di questo giovane popolo, che unito ai Piceni del luogo, combatte le angherie della grande Siracusa per la sua indipendenza”. Il motore della vicenda è il rancore personale: Niseo, nobile aretusano, a seguito di un vecchio torto subito, spedisce un gruppo di mercenari ad Ankon, per uccidere suo fratello Terentios, capo di quella comunità, e sterminare la sua famiglia. Questi non riescono nell’intento, ma rapiscono Maia, la figlia minore di Terentios, e la portano a Minoia, nel Peloponneso. “Qui inizia l’avventuroso viaggio di Ares, suo fratello, che a capo di un manipolo di guerrieri dorici e piceni, parte alla sua ricerca”. Il viaggio toccherà Siracusa, l’oracolo di Delfi, le strade della Magna Grecia, fino all’isola di Ortygia, l’inespugnabile Minoia e Sparta. “Tra un susseguirsi di avventure, combattimenti, e tradimenti, arriveranno a liberare la giovane Maia ed a tornare ad Ankon. In tempo per la battaglia finale, che vedrà uniti il popolo dorico con i guerrieri piceni, contro la grande flotta siracusana, per la loro libertà dalla tirannide”.

Nel secondo libro, Il signore di Ankon, siamo vent’anni dopo. Ares è divenuto il signore della colonia e ha ricucito i rapporti con Siracusa. Ma una nuova minaccia incombe: Cartagine. “Timoleonte, che da poco aveva deposto Dionisio il giovane diventando il nuovo tiranno di Siracusa, si trova a fronteggiare una nuova minaccia.” Per comprendere le intenzioni dei nemici, Timoleonte manda ad Entella Alexis il Dorico, vecchio amico di Ares. Ma Alexis viene tradito, fatto prigioniero e condotto a Morthia dal generale cartaginese Mato. “A quel punto Ares ed i suoi amici si vedono costretti a rimandare il loro ritorno ad Ankon per correre in suo aiuto.” Inizia così un nuovo viaggio: “Tra scontri ed imboscate, si trovano a lottare contro gli assassini cartaginesi affidandosi unicamente al loro coraggio, alla forza di Bakari, l’agilità di Crati, e l’abilità militare di Ares.” Il romanzo culmina nella grande battaglia del Crimiso, al fianco dell’esercito di Timoleonte, “tra un susseguirsi di combattimenti, arriveranno a sconfiggere i cartaginesi in un’ultima battaglia campale per la liberazione della Sicilia dalla minaccia punica.”

Nel terzo e ultimo volume, La battaglia di Ankon (con i Senoni n.d.r.), la città ha prosperato: “L’emporio di Ankon è cresciuto. La città dorica ha aperto nuove rotte per il commercio con i greci dell’Egeo ed è diventata una realtà del Mar d’Adria. Le pietre bianche di Dimos abbelliscono le case che come funghi nascono nel nuovo quartiere della valle degli orti, e ogni famiglia veste con i preziosi tessuti di Lissos. Ma proprio quando la pace e la serenità governano, e tutto sembra filare liscio, una nuova minaccia bussa alle porte. Poco più a nord, nella città di Xena gallica, Belloveso, sovrano del popolo dei Senoni, trama per la conquista del porto dorico. Spinto dall’affievolirsi dell’oro nei suoi forzieri, stanco di pagare ai Dori la traversata del mar d’Adria per i suoi guerrieri che invia a combattere in Grecia al soldo dei principi ellenici, mette in guardia il suo esercito e marcia sulla “dorica”. In una battaglia sanguinosa ferisce Ares e la conquista. Rifugiati a Numana, città picena da sempre alleata di Ankon, una volta guarito, Ares manda Bakari e Crati a rapire i gemelli di Belloveso e sua sorella Maia con Ciril a chiedere aiuto ai piceni di As-clon e Permu. In poco tempo un nuovo esercito si forma al suo comando e marcia per la liberazione della città dorica dove avverrà la battaglia finale”.

Non c’è nulla dell’Ancona contemporanea nella trilogia, spiega l’autore, perché la città ha subito troppi cambiamenti, “sia naturali che dovuti all’uomo”. Tuttavia, un tratto è rimasto, a suo avviso: “Forse solo il carattere fiero degli anconetani che, come unione del popolo piceno e dorico, lottano sempre tra un aspetto pratico e uno spirituale”.

Il legame con il territorio è evidente anche nella scelta dei luoghi narrati: “Da quello che meglio conosco, da quello che ho amato leggere e studiare e soprattutto dai ricordi indelebili che ognuno di noi si porta dentro”.

Il personaggio a cui Cardellini è più affezionato è Ares: “perché è un uomo giusto e retto e ama il suo popolo.” Ma ama anche Maia, “donna libera”, e Bakari, “maestro d’armi che come schiavo liberato ha imparato ad amare Ares come un figlio”.

Il suo metodo di lavoro è rigoroso e appassionato: “Tutto nasce da un’idea (mi deve affascinare), segue lo studio lungo e meticoloso delle fonti e dei testi, poi inizia la progettazione del romanzo: per prima cosa stendo una mappa concettuale, poi lo schema dei capitoli, in cui il romanzo prende forma nella lunghezza e nelle tracce che poi si uniranno nel racconto, poi la caratterizzazione dei personaggi. Alla fine passo ai mesi di scrittura, di correzione e tutto il resto, editing compreso”.

Ankon è stato presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino nel 2021, e in numerose mostre e fiere editoriali nelle Marche, compresa Ancona. Ma la sua avventura di scrittore era iniziata già prima, con il romanzo La maestra di Palazzo di Arcevia (inizialmente intitolato Libera scuola di vita), in parte autobiografico. Da allora, la produzione di Cardellini si è arricchita di altri titoli come Gli uomini dei tre presidii, Le tre torri del Conero, Isole di plastica, opere che si possono trovare nella sua pagina autore su IBS: Stefano Cardellini | IBS.

Margherita Rinaldi

Ex Mutilatini di Portonovo: le linee guida per la progettazione, dopo il percorso condiviso


La Giunta comunale di Ancona ha recentemente approvato il Documento di Indirizzo alla Progettazione (DIP) per il recupero e la riqualificazione dell’“Ex Colonia Estiva dei Mutilatini”, all’interno della Strategia Territoriale per lo Sviluppo Sostenibile e Integrato delle Aree Urbane “ITI Portonovo”, finanziata con fondi europei del Programma Regionale FESR/FSE+ Marche 2021–2027.

Si tratta di un intervento da 3 milioni di euro, finalizzato a trasformare un edificio in stato di abbandono, ma con forte valenza storica e identitaria per Ancona e per il suo mare, in una struttura aperta, accessibile e connessa con il tessuto sociale e ambientale della baia. L’obiettivo è restituire all’ex colonia una funzione ricettiva polivalente, valorizzando la posizione strategica dell’immobile nel cuore del Parco del Conero.

Il progetto di recupero dell’ex Colonia dei Mutilatini rappresenta una concreta operazione di rigenerazione sostenibile. L’edificio non sarà solo restaurato, ma rifunzionalizzato secondo un approccio integrato, in dialogo con il paesaggio e la comunità. Il rudero oggi isolato dovrà quindi diventare una presenza attiva e accessibile, capace di accogliere, formare, coinvolgere. Questo luogo, nelle finalità del progetto, dovrà recuperare la propria identità connettendo natura, memoria e futuro.


Un processo partecipato per una rigenerazione condivisa

Il documento è il risultato di un percorso di partecipazione, coadiuvato dall’UNIVPM partner del progetto, che ha coinvolto diversi soggetti: il Parco del Conero, le Associazioni del terzo settore e gli Operatori economici del Consorzio la Baia, insieme da sempre impegnati nella tutela e valorizzazione di Portonovo.

Tre workshop, svolti il 18 dicembre 2024 e il 12 maggio 2025, il 18 giugno 2025 hanno consentito un confronto aperto tra tecnici, amministratori e stakeholder, in cui sono stati condivisi gli obiettivi, approfondite le caratteristiche del bene e raccolti contributi da parte di soggetti come APS Portonovo per Tutti, ANGSA Marche, Slow Food Ancona, Consorzio La Baia di Portonovo, AIGAE Marche ed Ente Parco del Conero. L’Università Politecnica delle Marche ha inoltre curato un’analisi conoscitiva del contesto e dell’edificio, utile alla redazione del Documento di Indirizzo.


Come diventerà la ex Colonia: una struttura ricettiva, educativa e culturale integrata nel paesaggio

Il progetto immagina la trasformazione dell’ex Colonia in una struttura ricettiva polifunzionale destinato all’accoglienza, alla formazione ambientale e alla socialità. La struttura, distribuita su più livelli, sarà accessibile e in grado di funzionare durante tutto l’anno, con una capienza modulabile.

Gli spazi saranno organizzati in modo da offrire ambienti per la ricettività turistica diversificata, sale per incontri e attività culturali, aree espositive e laboratoriali. Al piano terra, oltre alla reception e alla zona comune, sarà allestito uno spazio per attività educative e divulgative. Il primo piano sarà destinato alle camere, con soluzioni differenziate per famiglie, gruppi o studenti. Anche la copertura piana sarà riqualificata e resa fruibile per attività collettive, in continuità con la terrazza e il piazzale esterno.

All’interno dell’edificio troveranno spazio anche un centro informativo sul territorio, un presidio stagionale di guardia medica e una caffetteria improntata alla sostenibilità, pensata per valorizzare i prodotti locali e generare inclusione.

Accanto alla funzione ricettiva, il progetto prevede la realizzazione di un hub dedicato alla conoscenza del Parco del Conero, con ambienti destinati a laboratori, mostre, attività educative e iniziative partecipative. Saranno predisposti spazi flessibili per ospitare incontri, percorsi formativi, momenti di ricerca e documentazione, configurando la struttura come punto di riferimento per la divulgazione ambientale e la sensibilizzazione sui temi della sostenibilità.

Anche l’esterno avrà un ruolo attivo. L’area verde potrà essere sistemata con strutture leggere e temporanee che permetteranno lo svolgimento di attività all’aperto, in continuità con i percorsi naturalistici della baia. Saranno previsti spazi sensoriali accessibili anche a persone con disabilità cognitive, motorie e sensoriali. L’area sarà dotata di un punto attrezzato per la mobilità ciclabile, collegata ai sentieri esistenti, e ospiterà elementi di arredo per laboratori, concerti e letture. Un piccolo edificio secondario, oggi adibito a rimessaggio, sarà recuperato e convertito in punto informativo ambientale e base logistica per il monitoraggio della spiaggia.


Tempi e risorse

La progettazione e la realizzazione dell’intervento si svilupperanno nel corso dei prossimi anni. Il finanziamento, pari a 3 milioni di euro, proviene dal Programma Regionale FESR/FSE+ Marche 2021–2027, con risorse destinate alla rigenerazione urbana, alla valorizzazione del patrimonio culturale e alla promozione dell’inclusione sociale.

Margherita Rinaldi

Foto di archivio: i Mutilatini tra gli anni 50 e 60. Negli anni 60 del 1900 l’area della colonia estiva era suddivisa in due parti dalla strada veicolare di accesso della Baia. L’accesso alla struttura avveniva attraverso una gradonata che dalla strada conduceva all’ingresso posto a sud, parte del nucleo originario

Il sindaco: “Ecco la città che stiamo costruendo: attrattiva, baricentrica, con spazi rigenerati”

di Daniele Silvetti

Sono stati due anni intensi. Di incontri, decisioni, nodi da sciogliere. Due anni impegnativi ma entusiasmanti fatti di grandi sfide. Ora vi racconto come cambierà la città. 

Direi prima di tutto che Ancona sta imparando ad accogliere, che ha capito che può essere attrattiva e ospitale. Certo, la rivoluzione culturale che serve è appena iniziata, ma vedere la propria città sede di eventi internazionali, di set cinematografici, di grandi concerti, aiuta a percepirsi in maniera diversa rispetto alla proverbiale diffidenza verso il “visitatore” esterno, in maniera più orgogliosa.

Sono convinto che appuntamenti internazionali come il G7 e come l’Erasmus generation meeting che ha riempito la città di mille giovani provenienti da 40 paesi e i grandi eventi di musica siano una scossa benefica alla economia locale e una leva per far diventare Ancona per davvero una destinazione turistica. 

Su questo ultimo punto stiamo lavorando ad un piano strategico dedicato non solo alla creazione di Ancona come meta di storia e  dal grande valore paesaggistico, ma ad un processo partecipato con associazioni e categorie che arrivi a definire un city brand condiviso. 

Accoglienza, dunque, per turisti, studenti, pendolari, visitatori e…cittadini. Forse l’esempio è piazza della Repubblica che stiamo trasformando da “slargo” anonimo a piazza curata negli arredi, capace di collegare mare e centro e di dare il benvenuto a chi scende dal porto.

Accoglienza che si declina anche in termini di urbanistica e di rigenerazione urbana. Come? E’ iniziato un percorso per definire il nuovo strumento di pianificazione, il Piano Urbanistico Generale che sostituirà il Prg (l’ultimo di cui disponiamo è del ’93) e che introduce un approccio più flessibile e integrato alla gestione del territorio, ponendosi come obiettivi il contenimento del consumo di suolo, la rigenerazione urbana, e che destinerà alcuni contenitori a funzioni di ospitalità. 

Un esempio su tutti: l’ex caserma al Cardeto si trasformerà in uno studentato, l’ex deposito derrate lo sta già facendo. Questo significa più posti letto, certo, – l’accoglienza deve anche essere rivolta agli universitari – ma anche nuove funzioni per il nostro meraviglioso parco urbano e a un progetto di rigenerazione di un edificio fatiscente.

Posizione più baricentrica e finalmente fuori da un isolamento viario arriverà dalle grandi infrastrutture – su tutte l’ultimo miglio e il collegamento tra il porto e l’autostrada – capaci di toglierci il peccato originale della marginalità in termini di collegamenti e di trasporti.

Ecco dunque che si definisce il disegno della Grande Ancona che stiamo costruendo: attrattiva, ospitale, capace di rigenerare i suoi spazi in disuso (la cittadella giudiziaria che andrà all’ex Inps), di valorizzare i suoi luoghi più iconici (su tutti l’anfiteatro romano che farà da cornice suggestiva a una stagione di musica e teatro potente). Pensate all’Arena su mare: un luogo che non c’era e ora si mette a disposizione dei cittadini con 1500 posti. Un palcoscenico davanti all’arco di Traiano, che si affaccia sull’Adriatico e che ospiterà grandi nomi, musica e l’Ulisse fest.

A proposito di spazi in divenire: voglio solo citare – ci sarà modo per approfondire e darvi conto dello stato dei lavori – i 45 cantieri tra quelli che abbiamo concluso e che stiamo portando avanti, tra difficoltà tecniche e operative non da poco: scuole, mense, mercati. Conclusi i lavori alla Pinacoteca (ora aspettiamo gli arredi), stanno procedendo spediti gli asili, gli impianti sportivi  ed i mercati. Sul Mercato delle Erbe, vero fulcro futuro della vita sociale del centro, si sta implementando un progetto di animazione che coniughi le originarie funzioni di vendita al dettaglio e la vitalità di una vera piazza al coperto. In attesa di veder risorgere questo edificio simbolo e bellissimo, partiranno presto i lavori per ridare smalto e luce al nostro Corso Garibaldi, che saprà coniugare luce, decoro ed eleganza.

Si riaccende la nostra Ancona.

(Foto panoramica di Ancona di Andrea Salvolini)

In arrivo Ulissefest, il festival del viaggio con 100 ospiti dedicato alla capacità di meravigliarci

Con oltre 100 ospiti e più di 40 appuntamenti, UlisseFest porterà ad Ancona dal 4 al 6 luglio tre giornate dense di suggestioni, riflessioni e immaginazione, con un ricco calendario di anteprime che precederanno il cuore del festival. Tra gli ospiti di questa edizione: Licia Colò, Maurizio de Giovanni (che ha già animato una bellissima anteprima) Edoardo Prati, Max Gazzè, Coma_Cose, Vincenzo Schettini, Daniel Lumera, Jan Brokken, Vittorio Lingiardi, Chiara Barzini, Matteo Bordone, Marco Maccarini, Gianluca Vitiello e tanti altri. Numerose sono le attività sviluppate in collaborazione con enti del turismo italiani e stranieri: Tahiti, Cina, Slovenia, Svizzera e la Ferrovia Retica, Toscana e Genova.

Suggestivo il tema di questa edizione: : “E ancora mi stupisco” che celebra la capacità di meravigliarsi, di lasciarsi ancora sorprendere dal mondo proprio quando ci sembra dominato da conflitti e ferito nella sua bellezza. È il momento in cui il viaggio smette di essere occasione di semplice svago e diventa un’intensa esperienza personale, fatta di incontri, immagini e racconti che cambiano il nostro modo di vedere le cose.

Come ogni anno, UlisseFest resta fedele alla sua natura itinerante e diffusa, coinvolgendo molti dei luoghi più suggestivi del capoluogo marchigiano. Sarà all’Arena sul Mare, alla Mole Vanvitelliana e nei teatri, nelle logge e nelle piazze. La cornice ideale per un festival che vuole essere punto di approdo e incontro tra storie, culture e idee, dove l’incanto del viaggio si trasforma in esperienza viva e condivisa.

Per avvicinarsi al festival, la seconda anteprima è prevista il 26 giugno, al Teatro delle Muse con Edoardo Prati e lo spettacolo Come è profondo il mare: un viaggio che si rivela una riflessione potente sull’identità, il desiderio di conoscersi e il significato delle parole persone (prevendite su Vivaticket). Poi si entrerà nel vivo: opening Day giovedì 3 luglio: Ancona diventa teatro di una sessione speciale delle selezioni ufficiali del Campionato Mondiale di Pesto Genovese al Mortaio®️. Un appuntamento vivace e coinvolgente, guidato da Roberto Panizza, che unisce cultura gastronomica e tradizione ligure.

Il potente richiamo di un luogo iconico come la Polinesia francese aprirà la serata con il vernissage della mostra Isole di Tahiti: l’anima primordiale, esposizione fotografica che racconta l’essenza di Tahiti, tra paesaggi ancestrali e culture millenarie. In collaborazione con Tahiti Tourisme. Di seguito un altro vernissage: quello della mostra dell’Assessorato alla Cultura Pictures of you. La stessa sera infiniti intrecci di spiritualità e viaggio, Vittorio Lingiardi, psicanalista candidato al Premio Strega Saggistica 2025 che accompagnerà il pubblico attraverso paesaggi esterni e interni, scienza e poesia, conoscenza e meraviglia. Poi il battito della terra si farà suono con l’Opening party di UlisseFest 2025 a ingresso gratuito. Al calare della notte, nella corte della Mole Vanvitelliana, la musica intesa come pratica catartica darà vita a un rituale energico in forma di Dj set: tra elettronica percussiva e psichedelia estatica, Tyler Ov Gaia apre la Festa del Viaggio di Lonely Planet.

Concerti e dj set Anche quest’anno l’Arena sul Mare del Porto Antico sarà il cuore musicale del festival. Il 4 luglio saranno protagonisti i Coma_Cose, il duo milanese che ha fatto del viaggio – fisico, emotivo e artistico – una costante della propria musica. Fausto Lama e California trasformeranno la notte di Ancona in un viaggio in musica tra sogni, esperienze e voglia di esplorare nuovi orizzonti (prevendite su Ticketone). A seguire, impossibile restare fermi con 2000 Mania Party: le migliori hit, dal 2000 a oggi, in un lungo dj set a ingresso gratuito per ballare con la brezza del mare in faccia e il Colle Guasco negli occhi.

Il 5 luglio sarà la volta di Max Gazzè accompagnato dall’Orchestra Popolare del Saltarello che presentano Musicae Loci 2025, progetto che promette di trasformare il Porto Antico in un’arca sonora, mescolando strumenti tradizionali e arrangiamenti inediti, per un’esperienza collettiva che è un vero invito al viaggio (prevendite su Ticketone).

La musica, a UlisseFest, non è solo concerti. Con un balzo porterà il pubblico nella New York del jazz, tra luci soffuse, club fumosi e notti che sembrano non finire mai. Viaggeremo nel mondo di Pannonica de Koenigswarter, straordinaria mecenate di artisti del calibro di Thelonious Monk, con Nica’s Dream accompagnati dalla voce narrante di Valerio Corzani, la tromba magnetica di Giorgio Li Calzi e le Polaroid di Nica animate da Andrea Daddi, in un tributo a chi ha fatto del jazz una casa, e di New York una promessa di libertà.

E a proposito di musica, anche quest’anno Radio Capital sarà presente con alcune delle voci più amate del palinsesto: da Doris Zaccone a Marco Maisano.

Tavola rotonda – turismo accessibile Venerdì 4 luglio, si comincia nel pomeriggio con la tavola rotonda “Un viaggio per tutti: accessibilità, innovazione e inclusione nel turismo del futuro”. L’iniziativa accende i riflettori su un turismo sostenibile che sia realmente inclusivo, privo di barriere fisiche, sensoriali e culturali. Ad aprire l’incontro saranno Daniele Berardinelli, Assessore al Turismo del Comune di Ancona, che illustrerà l’impegno della città nel promuovere buone pratiche di accessibilità, e Paul Yanover, CEO di Lonely Planet, che condividerà una visione internazionale sul valore dell’inclusività nel turismo del futuro. Partecipano inoltre Roberta Garibaldi, docente e Presidente dell’Associazione Italiana del Turismo Enogastronomico, Cristina Nadotti, giornalista e autrice, Antonio Laveneziana, Territory Manager Italia e Sud Est Europa di Airbnb, Mirko Lalli, CEO e Founder di The Data Appeal Company, Giovanni Ferrero, Presidente di Turismabile, e Andrea Lanfri, atleta del team Ferrino – per tracciare nuove rotte verso un’accoglienza più equa e intelligente. Tra le esperienze presentate, spiccano esempi virtuosi di accessibilità culturale come i progetti del Museo Tattile Statale Omero di Ancona e della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.

Incontri e percorsi In omaggio allo stupore che ispira il tema dei quest’anno, all’Arena sul Mare ci faremo accompagnare da Vincenzo Schettini, il prof più amato del web, in un viaggio sorprendente: quello della fisica come “linguaggio segreto” che racconta il mondo, la natura e perfino noi stessi. E ancora mi stupisco sarà infatti un appuntamento che unisce scienza, emozione e meraviglia. Perché stupirsi, ogni giorno, è il primo passo per amare il pianeta in cui viviamo (prevendite su Vivaticket). Daniel Lumera ci guiderà in un percorso dentro noi stessi, svelandoci ciò che accade quando smettiamo di correre e cominciamo davvero a viaggiare. La dimensione visiva del viaggio, tradotta da parole che sanno cogliere le storie delle persone, sarà al centro dell’incontro con Jan Brokken: il grande scrittore olandese, con la sua capacità di rivelare gemme nascoste attraverso percorsi poetici e romanzeschi, ci accompagnerà alla scoperta della luce unica dell’Olanda. Con il supporto dell’Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia.

Ancona sarà al centro degli incontri legati al viaggio con il lancio del format culturale Ancona Cultura Aperta. Visioni, viaggi e identità per raccontare Ancona nel mondo che propone due focus e due personaggi che hanno reso grande questa città, con Giorgio Mangani, Tiziana Maffei e Marta Paraventi. Il primo dedicato alla figura di Ciriaco I viaggi di Ciriaco d’Ancona e il secondo dal titolo In viaggio da Ancona a Caserta sulla figura di Luigi Vanvitelli. Di luoghi lontani e affascinanti ci si occuperà, nel puro spirito Lonely Planet, con Matteo Bordone, autore del podcast Viaggio a Tokyo, in collegamento con Flavio Parisi, da vent’anni residente in Giappone, per svelarci molti degli enigmi del Sol Levante. In collaborazione con Il Post. Matteo Miavaldi e Sabina Minardi ci porteranno in India, per scoprire un Paese diverso da come lo abbiamo sempre immaginato.

In Africa andremo a sondare il volto autentico della Mauritania con Ahmed Mahmoud Jemal Ahmedou, diplomatico e custode di libri antichi, Ebba Mheimde, operatore turistico, Gigi Montali, fotografo e Ludovico Scortichini, presidente di Go World. In collaborazione con Go World e Italian Travel Press.

Anche l’Italia sarà protagonista sul palco: gli autori Lonely Planet Italia ci accompagneranno alla ricerca dei luoghi più suggestivi di Sardegna, Genova e Toscana con particolare attenzione ai loro posti del cuore. Genova e Toscana saranno protagoniste anche con i loro sapori tipici, segnaliamo gli aperitivi del venerdì e del sabato, il laboratorio di Cantucci con Vetrina Toscana e il campionato del pesto. Sul nostro Paese e sul suo indissolubile rapporto con la bellezza, ci soffermeremo in un viaggio tra letteratura, arte e natura ispirato da 500 grandi autori che, da Orazio a Montale, hanno saputo cantare i 60 siti italiani Patrimonio dell’Umanità UNESCO. In omaggio al naturale impulso che porta UlisseFest a declinare il viaggio in tutte le sue forme, ripercorreremo il cammino dell’acqua di un celebre acquedotto di Los Angeles, mito americano per eccellenza, condotti da Chiara Barzini, scrittrice e sceneggiatrice, in una riflessione sull’ecologia e sull’importanza di un bene primario sempre più scarso sul nostro pianeta.

Tra i grandi totem che da sempre popolano l’immaginario, le isole affascinano e invitano al viaggio, come sapeva l’eroe omerico, come metafora di una felicità lontana, da raggiungere ma talvolta transitoria. Di questi temi si parlerà con Davide Ferrario, a proposito dell’ascesa e della caduta di Nauru, sperduta isola dell’Oceano Pacifico e con Marco Lupis che ci porta con sé nelle sue missioni da corrispondente, inviato speciale e reporter di guerra ai quattro angoli della Terra, fino alla remota Antartide.

Di ponti e luoghi che consentono connessioni si parlerà con Gavin Francis, medico e grande viaggiatore scozzese, profondo indagatore di quella magnifica ossessione che ponti e isole rappresentano, tra viaggio, racconti e carte geografiche.

Come di consueto l’attenzione di UlisseFest si rivolgerà anche alle attività outdoor. Saranno avventure estreme e sfide quasi impossibili nel racconto dell’atleta paralimpico Andrea Lanfri il primo pluriamputato al mondo a salire in autonomia sull’Everest. In collaborazione con Ferrino.

Nell’incontro Bike revolution dedicato al cicloturismo, indagheremo le possibilità di questo modo di viaggiare parlando di ciclovie spettacolari, viaggi intermodali e sostenibilità con Ilaria Fiorillo, attivista e autrice del progetto Milano in bicicletta, Alfredo Di Giovampaolo, giornalista RaiNews24 e conduttore del programma Pedala Italia, e Mauro Fumagalli, ex ciclista professionista e fondatore di MarcheBikeLife.

Marco Maccarini, storico volto di MTV parlerà di viaggi a piedi e di come, passo dopo passo, hanno saputo cambiare il proprio sguardo sul mondo. Tahiti tornerà protagonista nel Salotto del Mondo con Messico, Cina e Boston.

Laboratori ed esperienze Come da tradizione, anche quest’anno torna alla Mole Vanvitelliana il corso Lonely Planet Come diventare scrittore di viaggio. Un’occasione unica per apprendere l’arte del racconto di viaggio, trasformando esperienze personali in storie capaci di emozionare e ispirare. L’edizione 2025 offrirà un valore aggiunto: la possibilità di ottenere crediti formativi per giornalisti.

Molti i laboratori gratuiti con prenotazione obbligatoria: dalla cucina per famiglie agli aperitivi in collaborazione con Toscana, dalle scoperte di tinture antiche, come il blu di guado, alla masterclass di pesto di Genova.

Non mancheranno momenti di racconto, degustazione e scoperta dedicati al vino con Umani Ronchi, in un viaggio nel paesaggio marchigiano.

Per informazioni e aggiornamenti del programma www.ulissefest.it

Ancona città napoleonica tra storia e turismo

CHARLES BONAPARTE DA’ IL BENVENUTO AL CAPOLUOGO NELLA FEDERAZIONE EUROPEA

Il bel viso della Madonna del Duomo, Regina di tutti i Santi, raffigurata in un dipinto donato alla città da un marinaio veneziano nel 1605, ancora oggi costituisce un richiamo per chi visita la cattedrale di san Ciriaco. Per i credenti, che si inginocchiano ai piedi del quadro, e per i turisti alle cui orecchie è arrivata la leggenda del miracolo, avvenuto all’arrivo dei francesi. Proprio il giorno in cui le truppe napoleoniche si apprestavano a entrare in città, tra la folla intenta a pregare per scongiurare la temuta occupazione francese, una donna avrebbe visto muoversi gli occhi della Madonna raffigurata nel dipinto di San Ciriaco. Il fatto si ripetè più volte, annoverando tra i testimoni anche il grande architetto filonapoleonico Giuseppe Valadier, al punto che il vescovo di allora, Mons. Ranuzzi, riconobbe la manifestazione come autentica e il 25 novembre del 1796 fu decretata la canonizzazione. La Madonna del Duomo, “Regina di Tutti i Santi”, venne acclamata Patrona di Ancona.  Si narra che Napoleone, che raggiunse Ancona il 10 febbraio 1797, di fronte al dipinto oggetto di forte devozione, avrebbe provato un forte turbamento, tale da ordinare la restituzione di beni saccheggiati e la sua ricollocazione nella cattedrale.

Se è a questa vicenda che gli anconetani maggiormente ricollegano la presenza di Napoleone in città, si possono contare altre storie ed altri siti, da valorizzare con rinnovata attenzione : il forte Cardeto, voluto dal futuro imperatore, i palazzi Trionfi e dell’Appannaggio, scomparsi durante l’ultima guerra mondiale, la Villa di Colle Ameno e il celebre Fortino Napoleonico di Portonovo, prestigioso hotel da decenni ma anche sede favolose rievocazioni negli anni passati.

A richiamare lo spicchio di Storia che vede protagonista il celeberrimo imperatore francese, le manifestazioni appena concluse nel capoluogo marchigiano: tre giorni di eventi dedicati alla figura di Napoleone Bonaparte e al ruolo storico della Francia, a cavallo tra Sette e Ottocento ad Ancona e nelle Marche. Con questi eventi, realizzati per la prima volta, si è voluta celebrare l’adesione del Comune di Ancona alla Federazione Europea delle Città Napoleoniche-Destination Napoleon. Visite guidate, manifestazioni in costume, un incontro con lo storico e massimo esperto italiano di Napoleone, il professor Luigi Mascilli Migliorini, e domenica 22 giugno la cerimonia di adesione della città.

Ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile l’articolata iniziativa, grazie a una serie di collaborazioni importanti, oltre al prof. Luigi Mascilli Migliorini ,il prof. Antonello Alici, UNIVPM, gli storici e divulgatori Sergio Sparapani e Claudio Bruschi, l’associazione guide turistiche, l’Accademia di Oplologia e Militaria e l’ associazione di danze storiche Quam Pulchra es, – Sindaco e assessore al Turismo hanno sottolineato che, quella dedicata a Napoleone è “un’iniziativa che coniuga, attorno a una figura nota in tutto il mondo, turismo e cultura: un filone che si inserisce molto bene nell’ambito delle iniziative dell’Amministrazione: certamente -hanno detto- dobbiamo fare arrivare i turisti e registriamo dati più che soddisfacenti a riguardo (+20%) ma è altrettanto importante riempire di contenuti la città. Lo stiamo facendo in collaborazione con l’assessorato alla Cultura, attraverso mostre, iniziative teatrali, riapertura della Pinacoteca ma può avvenire anche attraverso la valorizzazione di un personaggio storico di fama mondiale. Al progetto hanno collaborato inoltre la Deputazione di Storia Patria, l’Archivio di Stato e la Comunità ebraica.

Domenica 22 il sindaco Daniele Silvetti e Eleonora Berti, direttrice della FECN hanno firmato il Protocollo di adesione del Comune di Ancona alla Federazione europea delle città napoleoniche che ha ottenuto nel 2015 il riconoscimento e la certificazione di Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, con la denominazione di “Destination Napoleon”. Charles Bonaparte, presidente onorario della Federazione,  si è collegato in video durante la firma di adesione e si è detto felice che il Comune di Ancona “si unisca alla rete che ho fondato 21 anni fa quando ero sindaco di Ajaccio per riunire le città “segnate” dalla storia napoleonica. Una rete al sevizio dei cittadini per sviluppare progetti comuni: itinerari tematici, focus storici e traino turistico sostenibile.
Riscoprire questa pagina di storia e condividerla crea connessioni tra città e rafforza l’Europa. Capire i conflitti passati aiuta a creare connessioni di pace”.

Tra le missioni della Federazione figurano la valorizzazione del patrimonio culturale napoleonico, il sostegno ai suoi membri per lo sviluppo di attività turistico-culturali volte alla riscoperta del patrimonio e della storia di epoca napoleonica, la partecipazione a fiere internazionali del turismo, l’accesso a finanziamenti nazionali ed europei. Da sottolineare -ha aggiunto Barbara Toce, Presidente Federazione Europea delle Città Napoleoniche-Destination Napoleone- che la Federazione conta più di 50 città aderenti in dodici paesi europei con l’obiettivo di riunire città e istituzioni la cui storia è stata segnata dall’influenza napoleonica, valorizzandone il patrimonio storico, artistico, architettonico e culturale” . Ascoltiamo le sue parole:

FEDERICA ZANDRI